La tesi di laurea dal titolo Ca' Foscari e l'«impero» veneziano. Dal mito della Serenissima alle politiche fasciste (1868-1943) mira ad approfondire il rapporto che intercorse fra Venezia, Ca’ Foscari e le rielaborazioni del mito della Serenissima dalla fondazione della Scuola di Commercio fino alla caduta del fascismo. Il progetto di ricerca scaturisce dagli stimoli suscitati dall’esposizione Ascari e Schiavoni, il razzismo coloniale e Venezia, allestita negli spazi di Cultural Flow Zone in occasione dell’ottantesimo anniversario della prima legge sulla «tutela della razza», varata per impedire rapporti «d’indole coniugale» tra uomini italiani e donne africane. Per una maggiore completezza e organizzazione del discorso, si è voluto strutturare l’elaborato in quattro capitoli: i primi due intendono decostruire gli eventi, le riflessioni e le narrazioni che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, alimentarono il mito della Serenissima sulla base di progetti politici di matrice nazionalista, irredentista e colonialista, concentrandosi in particolare sul contesto accademico veneziano quale soggetto storico funzionale ai progetti espansionistici dell’élite nazionale e locale. Il terzo e il quarto capitolo, invece, si prefiggono di descrivere il processo di appropriazione della memoria storica di Venezia che il fascismo condusse al fine di supportare e legittimare il progetto imperiale italiano, attuatosi dopo la conquista dell’Etiopia nel maggio del 1936. Anche in questo caso, particolare attenzione è stata rivolta all’università della città. Per concludere, la ricerca è stata condotta con l’obiettivo di far luce su alcune pagine controverse della storia di Ca'Foscari in concomitanza con la celebrazione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita.

Ca' Foscari e l'«impero» veneziano : dal mito della Serenissima alle politiche fasciste (1868-1943)

Donadon, Marco
2018/2019

Abstract

La tesi di laurea dal titolo Ca' Foscari e l'«impero» veneziano. Dal mito della Serenissima alle politiche fasciste (1868-1943) mira ad approfondire il rapporto che intercorse fra Venezia, Ca’ Foscari e le rielaborazioni del mito della Serenissima dalla fondazione della Scuola di Commercio fino alla caduta del fascismo. Il progetto di ricerca scaturisce dagli stimoli suscitati dall’esposizione Ascari e Schiavoni, il razzismo coloniale e Venezia, allestita negli spazi di Cultural Flow Zone in occasione dell’ottantesimo anniversario della prima legge sulla «tutela della razza», varata per impedire rapporti «d’indole coniugale» tra uomini italiani e donne africane. Per una maggiore completezza e organizzazione del discorso, si è voluto strutturare l’elaborato in quattro capitoli: i primi due intendono decostruire gli eventi, le riflessioni e le narrazioni che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, alimentarono il mito della Serenissima sulla base di progetti politici di matrice nazionalista, irredentista e colonialista, concentrandosi in particolare sul contesto accademico veneziano quale soggetto storico funzionale ai progetti espansionistici dell’élite nazionale e locale. Il terzo e il quarto capitolo, invece, si prefiggono di descrivere il processo di appropriazione della memoria storica di Venezia che il fascismo condusse al fine di supportare e legittimare il progetto imperiale italiano, attuatosi dopo la conquista dell’Etiopia nel maggio del 1936. Anche in questo caso, particolare attenzione è stata rivolta all’università della città. Per concludere, la ricerca è stata condotta con l’obiettivo di far luce su alcune pagine controverse della storia di Ca'Foscari in concomitanza con la celebrazione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita.
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