La presente tesi analizza il fenomeno delle società cartiere, ovvero entità giuridiche fittizie, impegnate nell’emissione di fatture riguardanti operazioni inesistenti, a fini di evasione fiscale, riciclaggio di denaro o altri scopi illeciti. Viene esplorato il quadro normativo nazionale ed internazionale, messo a dura prova dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione, che favoriscono il riciclaggio di denaro su larga scala, tramite metodi sempre più sofisticati e difficili da rilevare. A fronte di tali criticità, la normativa antiriciclaggio prevede una serie di strumenti di prevenzione e contrasto, rappresentati da una serie di obblighi a carico dei soggetti destinatari ed incentrati su un approccio basato sul rischio. In tale contesto si colloca lo sviluppo dell’indicatore ARC (Anti Money Laundering Research Center), a partire dall’analogo indicatore elaborato dall’Unità di Informazione Finanziaria, con l’obiettivo di supportare i soggetti obbligati nel processo di adeguata verifica della clientela. L’indicatore ARC si distingue per la capacità di intercettare anche le cosiddette zone d’ombra, rappresentate dai rischi intermedi, che richiedono approfondimenti ulteriori per una corretta attribuzione del rischio finale (alto o basso). Viene presentata la versione iniziale dell’indicatore, sviluppata tramite l’ausilio delle piattaforme Microsoft Access e Power BI, e se ne prospettano sviluppi futuri volti a rafforzarne la precisione, l’efficacia e l’affidabilità.
Indice ARC: un modello evolutivo dell'indicatore UIF per le Cartiere
STASHCHUK, VIKTORIYA
2024/2025
Abstract
La presente tesi analizza il fenomeno delle società cartiere, ovvero entità giuridiche fittizie, impegnate nell’emissione di fatture riguardanti operazioni inesistenti, a fini di evasione fiscale, riciclaggio di denaro o altri scopi illeciti. Viene esplorato il quadro normativo nazionale ed internazionale, messo a dura prova dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione, che favoriscono il riciclaggio di denaro su larga scala, tramite metodi sempre più sofisticati e difficili da rilevare. A fronte di tali criticità, la normativa antiriciclaggio prevede una serie di strumenti di prevenzione e contrasto, rappresentati da una serie di obblighi a carico dei soggetti destinatari ed incentrati su un approccio basato sul rischio. In tale contesto si colloca lo sviluppo dell’indicatore ARC (Anti Money Laundering Research Center), a partire dall’analogo indicatore elaborato dall’Unità di Informazione Finanziaria, con l’obiettivo di supportare i soggetti obbligati nel processo di adeguata verifica della clientela. L’indicatore ARC si distingue per la capacità di intercettare anche le cosiddette zone d’ombra, rappresentate dai rischi intermedi, che richiedono approfondimenti ulteriori per una corretta attribuzione del rischio finale (alto o basso). Viene presentata la versione iniziale dell’indicatore, sviluppata tramite l’ausilio delle piattaforme Microsoft Access e Power BI, e se ne prospettano sviluppi futuri volti a rafforzarne la precisione, l’efficacia e l’affidabilità.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/26967