Con il 1970, anno nel quale l’Ente Delta Padano vendette alcuni terreni di Polesine Camerini all’Enel, cominciò una nuova fase per il territorio di Porto Tolle. Una fase industriale legata alla produzione di energia elettrica: l’Enel aveva progettato di costruire una delle più grandi Centrali termoelettriche in Italia proprio sulle foci del Po. Ma per tentare di comprendere i cambiamenti portati dalla Centrale di Polesine Camerini occorre rivolgersi all’analisi di un tempo precedente, e più lungo, quando la riforma agraria intervenne pesantemente modificando alle radici il rapporto tra gli abitanti e il proprio ambiente. I luoghi dell’estremo Delta del Po, considerati zone arretrate anche all’interno dello stesso Polesine, diventarono quindi i soggetti del mutamento che vide nella Centrale il momento culminante di una determinata visione di sviluppo. Come si intersecano, dunque, le narrazioni, i progetti statali e imprenditoriali con le percezioni e le necessità degli abitanti che, in quell’ambiente, ci vivono? Il presente lavoro vuole cercare di tenere insieme i diversi punti di vista, i diversi modi di vivere e abitare, le diverse considerazioni che si condensarono attorno ai temi della costruzione e della messa in funzione della Centrale.

Il paradiso dei puvriti. Percezioni dell'ambiente deltizio negli anni della Centrale di Polesine Camerini.

MOTTARAN, MARCO
2024/2025

Abstract

Con il 1970, anno nel quale l’Ente Delta Padano vendette alcuni terreni di Polesine Camerini all’Enel, cominciò una nuova fase per il territorio di Porto Tolle. Una fase industriale legata alla produzione di energia elettrica: l’Enel aveva progettato di costruire una delle più grandi Centrali termoelettriche in Italia proprio sulle foci del Po. Ma per tentare di comprendere i cambiamenti portati dalla Centrale di Polesine Camerini occorre rivolgersi all’analisi di un tempo precedente, e più lungo, quando la riforma agraria intervenne pesantemente modificando alle radici il rapporto tra gli abitanti e il proprio ambiente. I luoghi dell’estremo Delta del Po, considerati zone arretrate anche all’interno dello stesso Polesine, diventarono quindi i soggetti del mutamento che vide nella Centrale il momento culminante di una determinata visione di sviluppo. Come si intersecano, dunque, le narrazioni, i progetti statali e imprenditoriali con le percezioni e le necessità degli abitanti che, in quell’ambiente, ci vivono? Il presente lavoro vuole cercare di tenere insieme i diversi punti di vista, i diversi modi di vivere e abitare, le diverse considerazioni che si condensarono attorno ai temi della costruzione e della messa in funzione della Centrale.
2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26940