This thesis analyses the relationship between China’s cultural soft power and the crucial role of translation as a fundamental tool to export Chinese culture to the rest of the world. This analysis is supplemented by a number of case studies to highlight how different translation strategies can produce different results in terms of cultural exportation, and the subtle ideology and power that translations convey. The paper is divided into three chapters. The first one explains the definitions of various technical terms related to basic concepts like soft power - and more specifically, cultural soft power - cultural export, cultural diplomacy, and cultural power, where the increasing importance of culture and the benefits of being a cultural power in the current globalized world are expounded. The second chapter is fully devoted to the importance of cultural soft power for China, investigating why and how the Chinese government is stressing and using culture, and specifically illustrating the government's actions to promote Chinese culture inside and outside China. The third section explains the important role attributed to translation by analyzing the translation strategies used for conveying culture, focusing on translating the so-called culture-loaded words. This section is followed by three case studies to shed light on the ideological and political connotations and values that specific translations of culture-loaded words can have. The differences between different translations will be expounded on and analyzed, in order to explain why these translations are so controversial and lead to fierce debates.

Si sente spesso dire “potenza economica”, “potenza militare” e sempre di più anche “potenza tecnologica”, ma di rado “potenza culturale”. Tra tutti quei parametri che si utilizzano per valutare la forza di un paese, la cultura ci viene in mente forse per l’ultima, ma ciò non significa che è irrilevante, anzi, la sua importanza è sempre più evidente e cruciale nel mondo d’oggi. Non dobbiamo pensare alla cultura in senso stretto, bensì collocarla in un contesto più ampio, come in quello etnologico e antropologico, ossia “l’insieme dei valori, simboli, concezioni, credenze, modelli di comportamento, e anche delle attività materiali, che caratterizzano il modo di vita di un gruppo sociale .” È qui che subentra il concetto di soft power, traducibile in italiano con “potere dolce” o “morbido”, ovvero il potere di un Paese basato su elementi intangibili come la cultura, valori e istituzioni, che si differenzia dallo hard power, ossia il “potere duro”, costruito su elementi tangibili quali la forza militare ed economica. Secondo Joseph Nye, l’esperto statunitense in scienze politiche che ha coniato l’espressione di “soft power” negli anni Novanta, il soft power non è soltanto una forma tra le tante manifestazioni del potere di una nazione, ma permette di raggiungere gli stessi obiettivi senza dover utilizzare la forza coercitiva dello hard power, evitando così ingenti spese e conseguenze negative sul piano etico e umano. Questa tesi intende esporre i legami tra cultura, lingua e potere tramite l’analisi del rapporto tra il soft power culturale della Cina e l’attività di traduzione, mezzo con cui si esporta la propria cultura con l’intento di rafforzarne l’influenza a livello mondiale; Il lavoro si pone anche l’obiettivo di sottolineare come diverse versioni di traduzione possono avere effetti comunicativi e connotazioni differenti. Il primo capitolo è incentrato sull’introduzione di concetti base legati al soft power culturale come potenza culturale, potere culturale, diplomazia culturale, e indaga l’importanza dell’influenza culturale di una nazione ai giorni d’oggi e i vantaggi che ne derivano. Il secondo capitolo è totalmente focalizzato sulla Repubblica Popolare Cinese, e di come il governo di Xi Jinping sta strumentalizzando la cultura per raggiungere obiettivi politici. La tradizione di porre l’accento sulla cultura del governo precedente è stata tramandata fino ad oggi: l’attuale presidente ha enfatizzato più volte l’importanza della cultura, elemento cruciale per il Partito sia per consolidare il consenso interno, sia per incrementare il soft power culturale del Paese in modo da neutralizzare le critiche mosse dalla comunità internazionale su questioni controverse come Tibet, Xinjiang e Hong Kong. Il terzo capitolo si concentra sul rapporto tra l’attività di traduzione e l’esportazione culturale: qual è l’approccio più adatto ed efficace per la traduzione interculturale, in modo da preservare e trasmettere l’autenticità culturale, ma al contempo senza ostacolarne la comprensione da parte del pubblico straniero? La questione è più complessa per la resa dei termini culturalmente connotati, che condensano in una sola parola o espressione l’essenza autentica di una cultura. Verranno riportati e analizzati tre casi di studio per mettere in luce le differenze tra le varie versioni traduttive e l’origine delle controversie: proprio per la loro primaria importanza in ambito culturale, infatti, e anche a causa dell’enfasi e all’importanza data alla cultura nel contesto cinese attuale, la traduzione può scatenare forti dibattiti tra accademici e le persone comuni, siccome oggi più che mai, la lingua e la cultura sono vere e proprie forme di manifestazione del potere di una nazione.

Il soft power culturale cinese e la traduzione. Lingua, cultura e potere

CAI, YANYAN
2024/2025

Abstract

This thesis analyses the relationship between China’s cultural soft power and the crucial role of translation as a fundamental tool to export Chinese culture to the rest of the world. This analysis is supplemented by a number of case studies to highlight how different translation strategies can produce different results in terms of cultural exportation, and the subtle ideology and power that translations convey. The paper is divided into three chapters. The first one explains the definitions of various technical terms related to basic concepts like soft power - and more specifically, cultural soft power - cultural export, cultural diplomacy, and cultural power, where the increasing importance of culture and the benefits of being a cultural power in the current globalized world are expounded. The second chapter is fully devoted to the importance of cultural soft power for China, investigating why and how the Chinese government is stressing and using culture, and specifically illustrating the government's actions to promote Chinese culture inside and outside China. The third section explains the important role attributed to translation by analyzing the translation strategies used for conveying culture, focusing on translating the so-called culture-loaded words. This section is followed by three case studies to shed light on the ideological and political connotations and values that specific translations of culture-loaded words can have. The differences between different translations will be expounded on and analyzed, in order to explain why these translations are so controversial and lead to fierce debates.
2024
Si sente spesso dire “potenza economica”, “potenza militare” e sempre di più anche “potenza tecnologica”, ma di rado “potenza culturale”. Tra tutti quei parametri che si utilizzano per valutare la forza di un paese, la cultura ci viene in mente forse per l’ultima, ma ciò non significa che è irrilevante, anzi, la sua importanza è sempre più evidente e cruciale nel mondo d’oggi. Non dobbiamo pensare alla cultura in senso stretto, bensì collocarla in un contesto più ampio, come in quello etnologico e antropologico, ossia “l’insieme dei valori, simboli, concezioni, credenze, modelli di comportamento, e anche delle attività materiali, che caratterizzano il modo di vita di un gruppo sociale .” È qui che subentra il concetto di soft power, traducibile in italiano con “potere dolce” o “morbido”, ovvero il potere di un Paese basato su elementi intangibili come la cultura, valori e istituzioni, che si differenzia dallo hard power, ossia il “potere duro”, costruito su elementi tangibili quali la forza militare ed economica. Secondo Joseph Nye, l’esperto statunitense in scienze politiche che ha coniato l’espressione di “soft power” negli anni Novanta, il soft power non è soltanto una forma tra le tante manifestazioni del potere di una nazione, ma permette di raggiungere gli stessi obiettivi senza dover utilizzare la forza coercitiva dello hard power, evitando così ingenti spese e conseguenze negative sul piano etico e umano. Questa tesi intende esporre i legami tra cultura, lingua e potere tramite l’analisi del rapporto tra il soft power culturale della Cina e l’attività di traduzione, mezzo con cui si esporta la propria cultura con l’intento di rafforzarne l’influenza a livello mondiale; Il lavoro si pone anche l’obiettivo di sottolineare come diverse versioni di traduzione possono avere effetti comunicativi e connotazioni differenti. Il primo capitolo è incentrato sull’introduzione di concetti base legati al soft power culturale come potenza culturale, potere culturale, diplomazia culturale, e indaga l’importanza dell’influenza culturale di una nazione ai giorni d’oggi e i vantaggi che ne derivano. Il secondo capitolo è totalmente focalizzato sulla Repubblica Popolare Cinese, e di come il governo di Xi Jinping sta strumentalizzando la cultura per raggiungere obiettivi politici. La tradizione di porre l’accento sulla cultura del governo precedente è stata tramandata fino ad oggi: l’attuale presidente ha enfatizzato più volte l’importanza della cultura, elemento cruciale per il Partito sia per consolidare il consenso interno, sia per incrementare il soft power culturale del Paese in modo da neutralizzare le critiche mosse dalla comunità internazionale su questioni controverse come Tibet, Xinjiang e Hong Kong. Il terzo capitolo si concentra sul rapporto tra l’attività di traduzione e l’esportazione culturale: qual è l’approccio più adatto ed efficace per la traduzione interculturale, in modo da preservare e trasmettere l’autenticità culturale, ma al contempo senza ostacolarne la comprensione da parte del pubblico straniero? La questione è più complessa per la resa dei termini culturalmente connotati, che condensano in una sola parola o espressione l’essenza autentica di una cultura. Verranno riportati e analizzati tre casi di studio per mettere in luce le differenze tra le varie versioni traduttive e l’origine delle controversie: proprio per la loro primaria importanza in ambito culturale, infatti, e anche a causa dell’enfasi e all’importanza data alla cultura nel contesto cinese attuale, la traduzione può scatenare forti dibattiti tra accademici e le persone comuni, siccome oggi più che mai, la lingua e la cultura sono vere e proprie forme di manifestazione del potere di una nazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26925