Dalla visione alla creazione Esplorando la crescita e le sfide delle start-up culturali attraverso il caso VBRA Venezia

The thesis focuses on the cultural start-up, proposed as an example of a new way of understanding the start-up: no longer tied exclusively to the American paradigm, centered on scalable technologies and exponential growth, but instead defined in more flexible terms, sensitive to the context and the sectors in which it operates. Drawing on a theoretical framework on entrepreneurship, cultural enterprises, and emerging start-up forms, the study shows how the dominant understanding of the term risks excluding initiatives with high symbolic, creative, or social value that still generate significant economic and cultural impact. The research combines an extensive literature review with the single case study of VBRA Venezia - a cultural start-up co-founded by the author - used to examine the dynamics, constraints, and opportunities of cultural start-ups. Specifically, VBRA Venezia illustrates how a cultural start-up can foster symbolic innovation, collaborative networks, and urban regeneration while supporting long-term profitability. Through the analysis of the Venetian context, the organization’s mission, practices, and development trajectories, the thesis highlights four key themes related to cultural enterprises: (1) the importance of local context and institutions in shaping entrepreneurial strategies; (2) the need for management controls that combine economic indicators with measures of cultural and social value; (3) the effectiveness of iterative, relational, and community-based development models, more suitable for cultural enterprises than the linear life cycle typical of tech start-ups; (4) the relative and non-universal importance of scalability which, while potentially beneficial, does not constitute a central imperative for cultural start-ups.

La tesi si concentra sulla start-up culturale, proposta come esempio di un nuovo modo di intendere la start-up: non più legata esclusivamente al paradigma americano, incentrato su tecnologie scalabili e crescita esponenziale, ma definita in termini più flessibili, sensibili al contesto e ai settori in cui opera. Muovendo da un quadro teorico su imprenditorialità, imprese culturali e forme emergenti di start-up, lo studio mostra come l’accezione dominante del termine rischi di escludere iniziative ad alto valore simbolico, creativo o sociale che generano comunque un impatto economico e culturale significativo. La ricerca combina un’ampia rassegna della letteratura con lo studio di caso singolo di VBRA Venezia, start-up culturale co-fondata dall’autrice, utilizzato per esaminare dinamiche, vincoli e opportunità delle start-up culturali. In particolare, VBRA Venezia illustra come una start-up culturale possa promuovere innovazione simbolica, reti collaborative e rigenerazione urbana, sostenendo al contempo la redditività di lungo periodo. Attraverso l’analisi del contesto veneziano, della missione dell’organizzazione, delle pratiche e delle traiettorie di sviluppo, la tesi mette in evidenza quattro temi chiave relativi alle imprese culturali: (1) l’importanza del contesto locale e delle istituzioni nel plasmare le strategie imprenditoriali; (2) la necessità di controlli di gestione che combinino indicatori economici con misure di valore culturale e sociale; (3) l’efficacia di modelli di sviluppo iterativi, relazionali e community-based, più adatti alle imprese culturali rispetto al ciclo di vita lineare tipico delle start-up tecnologiche; (4) l’importanza relativa e non universale della scalabilità che, pur potenzialmente utile, non costituisce un imperativo centrale per le start-up culturali.