La tesi indaga il rapporto tra mobilità e tempo all’interno della storia dell’urbanistica europea, da quando questi temi sono stati presi in considerazione, fino a giungere ad una realizzazione articolata nella teoria della città dei quindici minuti. Il lavoro ripercorre in tre capitoli le grandi tappe della storia dell’urbanistica, con un focus sul tema della mobilità e del tempo: tra fine Ottocento e Novecento, all’interno delle teorie di Cerdà, Soria y Mata, Howard e Le Corbusier, nel secondo dopoguerra attraverso i casi studio di Copenhagen, Amsterdam e Skopje, e in tre esempi contemporanei di città della prossimità. Particolare attenzione è stata data al concetto di crono-urbanesimo, introdotto dal sociologo François Ascher, che, a partire dagli anni ‘90, suggerisce all’urbanistica un nuovo modello progettuale, dove alla dimensione spaziale si aggiunge quella del tempo come valore. Le conclusioni evidenziano come la mobilità, legata alle dimensioni della distanza e del tempo, era già presente nella ricerca degli urbanisti del secondo Ottocento, ma solo dagli anni ’60-’70 del Novecento il tema del tempo è divenuto centrale nella progettazione urbanistica, trovando fondamento e realizzazione nella teoria della città dei quindici minuti di Carlos Moreno.

Mobilità e tempo nella storia dell’urbanistica europea: da Ildefonso Cerdà alla città dei quindici minuti di Carlos Moreno.

BOSCARDIN, ELISABETTA
2024/2025

Abstract

La tesi indaga il rapporto tra mobilità e tempo all’interno della storia dell’urbanistica europea, da quando questi temi sono stati presi in considerazione, fino a giungere ad una realizzazione articolata nella teoria della città dei quindici minuti. Il lavoro ripercorre in tre capitoli le grandi tappe della storia dell’urbanistica, con un focus sul tema della mobilità e del tempo: tra fine Ottocento e Novecento, all’interno delle teorie di Cerdà, Soria y Mata, Howard e Le Corbusier, nel secondo dopoguerra attraverso i casi studio di Copenhagen, Amsterdam e Skopje, e in tre esempi contemporanei di città della prossimità. Particolare attenzione è stata data al concetto di crono-urbanesimo, introdotto dal sociologo François Ascher, che, a partire dagli anni ‘90, suggerisce all’urbanistica un nuovo modello progettuale, dove alla dimensione spaziale si aggiunge quella del tempo come valore. Le conclusioni evidenziano come la mobilità, legata alle dimensioni della distanza e del tempo, era già presente nella ricerca degli urbanisti del secondo Ottocento, ma solo dagli anni ’60-’70 del Novecento il tema del tempo è divenuto centrale nella progettazione urbanistica, trovando fondamento e realizzazione nella teoria della città dei quindici minuti di Carlos Moreno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26907