The chapel of Saint John the Almsgiver in the church of San Giovanni Battista in Bragora stands as one of the most significant examples of religious and artistic patronage in eighteenth-century Venice. Despite the centrality of the saint, the chapel and its building history have remained largely marginal in modern art-historical scholarship. This study aims to reconstruct the key stages in the transformation of the chapel, starting from the broader context of the Bragora church and the history of the translation of the saint’s relics, and leading up to the complex eighteenth-century events of reconstruction and decoration. Through the analysis of archival sources, material evidence, and historiographical debate, the work focuses on the main figures involved: Paolo Tamagnin, Salvador Varda, and Giorgio Massari. The first two, important donors in the final century of the Republic, are examined in their biographical dimension and in their role as patrons, intersecting with the figure of the architect Massari. The latter is placed at the center of an investigation that seeks to address certain unresolved aspects of his career, reassessing lacunae and seemingly marginal data, which are here contextualized and connected to the chapel of Saint John the Almsgiver.

La cappella di San Giovanni Elemosinario nella chiesa di San Giovanni Battista in Bragora rappresenta uno dei più rilevanti esempi di committenza religiosa e artistica nel contesto veneziano del XVIII secolo. Nonostante la centralità del santo omonimo, la cappella e le sue vicende edificative restano in gran parte marginalizzate nella storiografia artistica moderna. Il presente elaborato si propone di ricostruire criticamente le tappe della trasformazione di questo spazio, a partire dal contesto più ampio della chiesa della Bragora e dalla storia della traslazione del corpo del santo, fino alla complessa vicenda settecentesca di ricostruzione e decorazione. Attraverso l’analisi delle fonti d’archivio, delle testimonianze materiali e del dibattito storiografico, questo lavoro prende in esame i principali attori coinvolti: Paolo Tamagnin, Salvador Varda e Giorgio Massari. I primi due, donatori importanti nell’ultimo secolo di vita della Repubblica, sono qui esaminati nella loro dimensione biografica e nel ruolo svolto nella committenza, intrecciandosi con la figura dell’architetto Massari. Quest’ultimo è al centro di un’analisi che mira a colmare alcune lacune della sua carriera, affrontando punti irrisolti e dati apparentemente marginali, che verranno contestualizzati e messi in relazione con la cappella dell’Elemosinario.

La cappella di San Giovanni Elemosinario alla Bragora: Tamagnin, Varda e Massari

NACCARI, NICOLA
2024/2025

Abstract

The chapel of Saint John the Almsgiver in the church of San Giovanni Battista in Bragora stands as one of the most significant examples of religious and artistic patronage in eighteenth-century Venice. Despite the centrality of the saint, the chapel and its building history have remained largely marginal in modern art-historical scholarship. This study aims to reconstruct the key stages in the transformation of the chapel, starting from the broader context of the Bragora church and the history of the translation of the saint’s relics, and leading up to the complex eighteenth-century events of reconstruction and decoration. Through the analysis of archival sources, material evidence, and historiographical debate, the work focuses on the main figures involved: Paolo Tamagnin, Salvador Varda, and Giorgio Massari. The first two, important donors in the final century of the Republic, are examined in their biographical dimension and in their role as patrons, intersecting with the figure of the architect Massari. The latter is placed at the center of an investigation that seeks to address certain unresolved aspects of his career, reassessing lacunae and seemingly marginal data, which are here contextualized and connected to the chapel of Saint John the Almsgiver.
2024
La cappella di San Giovanni Elemosinario nella chiesa di San Giovanni Battista in Bragora rappresenta uno dei più rilevanti esempi di committenza religiosa e artistica nel contesto veneziano del XVIII secolo. Nonostante la centralità del santo omonimo, la cappella e le sue vicende edificative restano in gran parte marginalizzate nella storiografia artistica moderna. Il presente elaborato si propone di ricostruire criticamente le tappe della trasformazione di questo spazio, a partire dal contesto più ampio della chiesa della Bragora e dalla storia della traslazione del corpo del santo, fino alla complessa vicenda settecentesca di ricostruzione e decorazione. Attraverso l’analisi delle fonti d’archivio, delle testimonianze materiali e del dibattito storiografico, questo lavoro prende in esame i principali attori coinvolti: Paolo Tamagnin, Salvador Varda e Giorgio Massari. I primi due, donatori importanti nell’ultimo secolo di vita della Repubblica, sono qui esaminati nella loro dimensione biografica e nel ruolo svolto nella committenza, intrecciandosi con la figura dell’architetto Massari. Quest’ultimo è al centro di un’analisi che mira a colmare alcune lacune della sua carriera, affrontando punti irrisolti e dati apparentemente marginali, che verranno contestualizzati e messi in relazione con la cappella dell’Elemosinario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26904