La tesi analizza il genere ukiyoe shunga, le stampe erotiche sviluppatesi principalmente nel Giappone dell’epoca Edo, approfondendone caratteristiche formali, funzioni e implicazioni culturali. Partendo dalle origini del termine e dalle sue declinazioni come waraie e waraibon, l’indagine mette in luce il ruolo dell’umorismo e della satira come elementi centrali nella fruizione e nell’interpretazione di queste opere. Lo shunga non è considerato unicamente come manifestazione di erotismo, ma come strumento di riflessione sociale e di intrattenimento, in cui gioco, allusione e ironia assumono un valore strutturale. Un’attenzione particolare è rivolta a Suzuki Harunobu, figura di rilievo dell’ukiyoe e innovatore della stampa policroma, la cui produzione erotica si distingue per eleganza formale e ricchezza narrativa. La serie Fūryū Enshoku Maneemon, che racconta le avventure di un personaggio miniaturizzato intento a spiare scene di intimità, rappresenta un caso emblematico di intreccio tra comicità e rappresentazione del desiderio. Lo studio evidenzia come tali opere offrano una testimonianza significativa non solo dell’estetica dell’epoca, ma anche della relazione tra arte, erotismo e umorismo nella cultura Edo.

Lo shunga come linguaggio visivo: erotismo e umorismo nell’arte di Suzuki Harunobu

CIDONELLI, NOEMI
2024/2025

Abstract

La tesi analizza il genere ukiyoe shunga, le stampe erotiche sviluppatesi principalmente nel Giappone dell’epoca Edo, approfondendone caratteristiche formali, funzioni e implicazioni culturali. Partendo dalle origini del termine e dalle sue declinazioni come waraie e waraibon, l’indagine mette in luce il ruolo dell’umorismo e della satira come elementi centrali nella fruizione e nell’interpretazione di queste opere. Lo shunga non è considerato unicamente come manifestazione di erotismo, ma come strumento di riflessione sociale e di intrattenimento, in cui gioco, allusione e ironia assumono un valore strutturale. Un’attenzione particolare è rivolta a Suzuki Harunobu, figura di rilievo dell’ukiyoe e innovatore della stampa policroma, la cui produzione erotica si distingue per eleganza formale e ricchezza narrativa. La serie Fūryū Enshoku Maneemon, che racconta le avventure di un personaggio miniaturizzato intento a spiare scene di intimità, rappresenta un caso emblematico di intreccio tra comicità e rappresentazione del desiderio. Lo studio evidenzia come tali opere offrano una testimonianza significativa non solo dell’estetica dell’epoca, ma anche della relazione tra arte, erotismo e umorismo nella cultura Edo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26868