The role of monitoring strategies for Non-Indigenous Species (NIS) in the Northern Adriatic to prevent and mitigate their impact

Climate Change can significantly disrupt marine ecosystems and create favourable conditions for the rapid spread of biological invasions, including Non-Indigenous Species (NIS) and Invasive Alien Species (IAS). Nowadays Climate Change and biological invasions are recognized as among the most global environmental threats. Through a qualitative analysis, this thesis explores the role of monitoring strategies in tackling the spread of NIS/IAS, a complex challenge, particularly in marine environments that transcend national borders. The study also seeks to identify monitoring gaps and assess how strategies have evolved over time. In 2008, the EU launched the Marine Strategy Framework Directive (MSFD) to protect European waters and achieve Good Environmental Status (GES) of marine ecosystems. The MSFD specifically addresses NIS under Descriptor 2, urging Member States to create Monitoring Programmes to achieve GES. This study reviews European Union frameworks, particularly the MSFD, to understand how the governance context for NIS monitoring is set in Italy. It investigates existing monitoring approaches and how these have evolved since the introduction of these policies. Semi-structured interviews with experts and stakeholders provide qualitative insights into the practical challenges of implementing NIS monitoring systems, and to gain further insight into the effectiveness of these strategies, the study examines the spread of the blue crab (Callinectes Sapidus) in the Northern Adriatic Sea as a case study. The results of the study highlight the need for greater integration between scientific research and policy makers, as well as for improving monitoring strategies both to achieve GES and to transform them into a predictive tool for biological invasions.

I Cambiamenti Climatici possono alterare in modo significativo gli ecosistemi marini e creare condizioni favorevoli alla rapida diffusione di invasioni biologiche, comprese le Specie Non Indigene (NIS-Non-Indigenous Species) e le Specie Aliene Invasive (IAS-Invasive Alien Species). Oggi i Cambiamenti Climatici e le invasioni biologiche sono riconosciuti come alcune delle minacce ambientali più gravi a livello globale. Attraverso un'analisi qualitativa, questa tesi esplora il ruolo delle strategie di monitoraggio nell'affrontare la diffusione delle NIS/IAS, una sfida complessa, in particolare negli ambienti marini che trascendono i confini nazionali. Lo studio cerca anche di identificare le lacune nel monitoraggio e di valutare come le strategie si sono evolute nel tempo. Nel 2008, l'UE ha lanciato la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD) per proteggere le acque europee e raggiungere il Buono Stato Ambientale (GES-Good Environmental Status) degli ecosistemi marini. La MSFD affronta specificamente le NIS nel Descrittore 2, esortando gli Stati membri a creare programmi di monitoraggio per raggiungere il GES. Questo studio esamina i quadri normativi dell'Unione Europea, in particolare la MSFD, per comprendere come è impostato il contesto di governance per il monitoraggio delle NIS in Italia. Lo studio esamina gli approcci di monitoraggio esistenti e la loro evoluzione dall'introduzione di tali politiche. Interviste semi-strutturate con esperti e parti interessate forniscono approfondimenti qualitativi sulle sfide pratiche legate all'attuazione dei sistemi di monitoraggio NIS e, per comprendere meglio l'efficacia di tali strategie, lo studio esamina la diffusione del granchio blu (Callinectes Sapidus) nel Mare Adriatico settentrionale come caso studio. I risultati dello studio sottolineano la necessità di una maggiore integrazione tra la ricerca scientifica e i responsabili politici, nonché di migliorare le strategie di monitoraggio sia per raggiungere il GES, sia per trasformarle in uno strumento predittivo delle invasioni biologiche.