Alla luce delle dinamiche contemporanee, si osserva la diffusione delle religioni giapponesi in differenti contesti geografici. Anche lo shintō, spesso descritto come "religione" autoctona profondamente legata al territorio giapponese, ha visto nel corso della sua storia la costruzione di santuari in luoghi al di fuori dei confini nazionali, inclusa l'Europa in tempi recenti. Un esempio significativo è il santuario presso la Repubblica di San Marino inaugurato nel 2014 per commemorare le vittime del Triplice Disastro di Fukushima del 2011. Questo elabortato cerca di esplorare il santuario come spazio liminale e ibrido, in cui si intrecciano pratiche rituali, categorie concettuali e processi di traduzione culturale. La ricerca etnografica si propone di esaminare la ricezione e le pratiche quotidiane di rinegoziazione degli spazi da parte della comunità locale, evidenziando come il concetto di confine nel microstato europeo si articoli su più livelli: geografico, identitario e simbolico. L'obiettivo è mostrare come l'inserimento del San Marino Jinja riesca a configurare il confine come spazio dinamico in cui le categorie di "globale" e "locale" risultano costantemente ridefinite.

Tra "locale" e "globale". Il caso del San Marino Jinja

BORIN, LUCIA
2024/2025

Abstract

Alla luce delle dinamiche contemporanee, si osserva la diffusione delle religioni giapponesi in differenti contesti geografici. Anche lo shintō, spesso descritto come "religione" autoctona profondamente legata al territorio giapponese, ha visto nel corso della sua storia la costruzione di santuari in luoghi al di fuori dei confini nazionali, inclusa l'Europa in tempi recenti. Un esempio significativo è il santuario presso la Repubblica di San Marino inaugurato nel 2014 per commemorare le vittime del Triplice Disastro di Fukushima del 2011. Questo elabortato cerca di esplorare il santuario come spazio liminale e ibrido, in cui si intrecciano pratiche rituali, categorie concettuali e processi di traduzione culturale. La ricerca etnografica si propone di esaminare la ricezione e le pratiche quotidiane di rinegoziazione degli spazi da parte della comunità locale, evidenziando come il concetto di confine nel microstato europeo si articoli su più livelli: geografico, identitario e simbolico. L'obiettivo è mostrare come l'inserimento del San Marino Jinja riesca a configurare il confine come spazio dinamico in cui le categorie di "globale" e "locale" risultano costantemente ridefinite.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26760