La disartria e la disprassia verbale evolutiva sono disturbi del neurosviluppo che interferiscono significativamente con la capacità comunicativa. Questa ricerca verifica l'efficacia di un approccio multimodale integrando Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e lingua dei segni italiana (LIS) nel percorso scolastico. E’ stato analizzato il caso di una bambina con DVE e disartria durante i primi tre anni di scuola primaria. L'obiettivo era fornire strumenti concreti per favorire partecipazione attiva, espressione autonoma dei bisogni e comprensibilità comunicativa, attraverso la collaborazione tra servizi logopedici e scuola. Durante le sedute di logopedia, si sono osservate le modalità con cui veniva proposta la CAA e le diverse fasi di apprendimento dell’utilizzo della stessa. Allo stesso modo, in orario scolastico, si è avuto modo di notare come la bambina utilizzasse la LIS quando c’era bisogno di una comunicazione istantanea. L'analisi qualitativa su dati longitudinali triennali ha evidenziato la progressiva acquisizione di competenze comunicative, maggiore autonomia espressiva, ridotta frustrazione e aumentata autostima. Il lavoro in équipe ha creato un ambiente favorevole all'apprendimento e all’inclusione. I risultati confermano l'importanza dell'approccio multimodale personalizzato nell'ambito della comunicazione aumentativa e delle lingue dei segni, proponendo pratiche inclusive replicabili in altri contesti scolastici per il superamento delle barriere comunicative.
L’utilizzo della CAA combinata alla LIS nella scuola primaria: il caso di una bambina con disprassia e disartria
ZAMBON, GIORGIA
2024/2025
Abstract
La disartria e la disprassia verbale evolutiva sono disturbi del neurosviluppo che interferiscono significativamente con la capacità comunicativa. Questa ricerca verifica l'efficacia di un approccio multimodale integrando Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) e lingua dei segni italiana (LIS) nel percorso scolastico. E’ stato analizzato il caso di una bambina con DVE e disartria durante i primi tre anni di scuola primaria. L'obiettivo era fornire strumenti concreti per favorire partecipazione attiva, espressione autonoma dei bisogni e comprensibilità comunicativa, attraverso la collaborazione tra servizi logopedici e scuola. Durante le sedute di logopedia, si sono osservate le modalità con cui veniva proposta la CAA e le diverse fasi di apprendimento dell’utilizzo della stessa. Allo stesso modo, in orario scolastico, si è avuto modo di notare come la bambina utilizzasse la LIS quando c’era bisogno di una comunicazione istantanea. L'analisi qualitativa su dati longitudinali triennali ha evidenziato la progressiva acquisizione di competenze comunicative, maggiore autonomia espressiva, ridotta frustrazione e aumentata autostima. Il lavoro in équipe ha creato un ambiente favorevole all'apprendimento e all’inclusione. I risultati confermano l'importanza dell'approccio multimodale personalizzato nell'ambito della comunicazione aumentativa e delle lingue dei segni, proponendo pratiche inclusive replicabili in altri contesti scolastici per il superamento delle barriere comunicative.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/26705