Il teatro Grand Guignol di Parigi fu unico nel suo genere per la rappresentazione di drammi incentrati su paura e su orrore, costituendo un esempio affascinante, ma frequentemente poco conosciuto della storia dello spettacolo; rimase attivo nella capitale francese tra la fine del XIX secolo e la metà del XX, distinguendosi per i suoi spettacoli disturbanti, grazie all’uso di ingegnosi effetti speciali, divenendo così una delle più ricercate attrazioni della Ville Lumiere. Questa tesi si propone di analizzare il teatro parigino soffermandosi sulla sua struttura, i suoi protagonisti ed antesignani e la sua peculiare mise in scene, per riuscire a spiegare il profondo significato culturale e sociale che ebbe tra il pubblico di quell’epoca. Si metteranno a confronto la versione originale francese con la controparte italiana fondata da Alfredo Sainati evidenziandone le differenze sostanziali e si approfondiranno le cause che portarono al declino del teatro parigino ed infine alla sua chiusura nel 1962 evidenziando la grande eredità di tematiche e tecniche tramandata verso altri media a partire dal cinema horror. Per completare quest’analisi sarà inserito il contributo, arricchito da brani del suo podcast, del trasformista Arturo Brachetti, un esperto conoscitore del teatro parigino, per offrire una prospettiva unica ed autorevole. L’obbiettivo finale sarà quello di tracciare una linea di continuità tra un piccolo teatro francese poco conosciuto, anche ai nostri giorni, persino tra i suoi concittadini, e gli intrattenimenti moderni che continuano a far uso delle sue formidabili dinamiche di shock ed orrore per generare nello spettatore, brivido e paura, emozioni che il Grand Guignol per primo osò portare sul palcoscenico.

Il Grand Guignol: dal palcoscenico all'immaginario collettivo e l'eredità della paura nei media moderni

PAGNOSCIN, LUCA
2024/2025

Abstract

Il teatro Grand Guignol di Parigi fu unico nel suo genere per la rappresentazione di drammi incentrati su paura e su orrore, costituendo un esempio affascinante, ma frequentemente poco conosciuto della storia dello spettacolo; rimase attivo nella capitale francese tra la fine del XIX secolo e la metà del XX, distinguendosi per i suoi spettacoli disturbanti, grazie all’uso di ingegnosi effetti speciali, divenendo così una delle più ricercate attrazioni della Ville Lumiere. Questa tesi si propone di analizzare il teatro parigino soffermandosi sulla sua struttura, i suoi protagonisti ed antesignani e la sua peculiare mise in scene, per riuscire a spiegare il profondo significato culturale e sociale che ebbe tra il pubblico di quell’epoca. Si metteranno a confronto la versione originale francese con la controparte italiana fondata da Alfredo Sainati evidenziandone le differenze sostanziali e si approfondiranno le cause che portarono al declino del teatro parigino ed infine alla sua chiusura nel 1962 evidenziando la grande eredità di tematiche e tecniche tramandata verso altri media a partire dal cinema horror. Per completare quest’analisi sarà inserito il contributo, arricchito da brani del suo podcast, del trasformista Arturo Brachetti, un esperto conoscitore del teatro parigino, per offrire una prospettiva unica ed autorevole. L’obbiettivo finale sarà quello di tracciare una linea di continuità tra un piccolo teatro francese poco conosciuto, anche ai nostri giorni, persino tra i suoi concittadini, e gli intrattenimenti moderni che continuano a far uso delle sue formidabili dinamiche di shock ed orrore per generare nello spettatore, brivido e paura, emozioni che il Grand Guignol per primo osò portare sul palcoscenico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26692