Tale lavoro verte sulla vita e l’opera di Guglielmo Botti (Pisa, 1829 - Rivoli, 1918), noto restauratore attivo principalmente fra Toscana e Veneto. Il primo capitolo ripercorre le vicende biografiche di Botti, quindi i principali cantieri di restauro e la fortuna critica presso i contemporanei, come pure il rapporto con artisti e intellettuali dell’epoca, e la sua attività nel ruolo di funzionario statale. Il secondo capitolo, invece, ricostruisce, grazie ad inedite fonti d’archivio, il trasporto su tela, realizzato dal restauratore pisano nel 1870, della pala d’altare La Madonna col Bambino e i Santi Biagio, Giovanni Gualberto, Benedetto e Antonio abate (1485 c.a) di Domenico Ghirlandaio, conservato nell’Abbazia di Vallombrosa, nonché il restauro, eseguito l’anno successivo, il 1871, del Giudizio Universale (1499-1501) di Fra Bartolomeo, affresco dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze. La tesi rimarca quindi l’importanza di Guglielmo Botti nel panorama artistico nazionale della sua epoca, e sottolinea – nonostante le critiche – anche grazie all’emergere di preziose informazioni su cantieri inediti, la modernità del suo approccio al mestiere di restauratore, in un periodo in cui tale figura professionale era in fase di definizione ed affermazione.
Due attività non documentate di Guglielmo Botti in Toscana: il trasporto della Pala "La Madonna col Bambino e i Santi Biagio, Giovanni Gualberto, Benedetto e Antonio abate" di Domenico Ghirlandaio e lo stacco dell'affresco "Il Giudizio Universale" di Fra Bartolomeo.
LAVORINI, FEDERICA
2024/2025
Abstract
Tale lavoro verte sulla vita e l’opera di Guglielmo Botti (Pisa, 1829 - Rivoli, 1918), noto restauratore attivo principalmente fra Toscana e Veneto. Il primo capitolo ripercorre le vicende biografiche di Botti, quindi i principali cantieri di restauro e la fortuna critica presso i contemporanei, come pure il rapporto con artisti e intellettuali dell’epoca, e la sua attività nel ruolo di funzionario statale. Il secondo capitolo, invece, ricostruisce, grazie ad inedite fonti d’archivio, il trasporto su tela, realizzato dal restauratore pisano nel 1870, della pala d’altare La Madonna col Bambino e i Santi Biagio, Giovanni Gualberto, Benedetto e Antonio abate (1485 c.a) di Domenico Ghirlandaio, conservato nell’Abbazia di Vallombrosa, nonché il restauro, eseguito l’anno successivo, il 1871, del Giudizio Universale (1499-1501) di Fra Bartolomeo, affresco dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze. La tesi rimarca quindi l’importanza di Guglielmo Botti nel panorama artistico nazionale della sua epoca, e sottolinea – nonostante le critiche – anche grazie all’emergere di preziose informazioni su cantieri inediti, la modernità del suo approccio al mestiere di restauratore, in un periodo in cui tale figura professionale era in fase di definizione ed affermazione.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/26687