Nell’immaginario comune il servizio sociale, soprattutto nell’ambito della Tutela Minori, è spesso percepito come un’istituzione che interviene in modo coercitivo nelle famiglie. Il presente elaborato propone una prospettiva differente, approfondendo il ruolo del servizio sociale nella protezione dei minori in contesti familiari caratterizzati da vulnerabilità e disfunzionalità. L’obiettivo principale del lavoro è guidare il lettore a comprendere come venga costruito un progetto di presa in carico quando l’utente è una famiglia in difficoltà: una famiglia che ha bisogno di supporto e accompagnamento, senza che i genitori vengano sostituiti, ma instaurino un rapporto di collaborazione attiva e cooperativa con gli operatori L’elaborato, nella prima parte, analizza le diverse manifestazioni di vulnerabilità e disfunzionalità familiare, tra cui maltrattamento, violenza e negligenza, evidenziando come tali condizioni possano compromettere lo sviluppo fisico, psicologico e sociale del minore. In questa fase viene sottolineata l’importanza della valutazione e dell’assessment condotti dai servizi sociali, strumenti fondamentali per comprendere le esigenze della famiglia e progettare interventi mirati. Il presente lavoro di tesi approfondisce successivamente gli strumenti preventivi e di supporto messi in atto dai servizi sociali per sostenere le famiglie in difficoltà. Tra questi si analizzano progetti personalizzati, programmi di sostegno, educativa domiciliare e interventi di accompagnamento alla genitorialità. L’attenzione è posta sulla capacità degli operatori di promuovere il recupero delle competenze genitoriali, rafforzando le risorse familiari e favorendo lo sviluppo armonico dei minori, con l’obiettivo di prevenire situazioni di rischio e ridurre la necessità di ricorrere a misure più drastiche. L’ultimo capitolo si concentra sugli strumenti estremi di tutela del minore, come l’affido e l’adozione, chiarendo che essi rappresentano soluzioni residuali da attivare solo quando gli interventi preventivi e di sostegno non risultano sufficienti. In questa sezione viene proposta una disamina della funzionalità giuridica di tali istituti, approfondendo da un lato le modalità di attuazione dell’affido, con attenzione agli strumenti che lo caratterizzano, quali il progetto quadro e il progetto d’affidamento dall’altro i procedimenti dell’adozione (nazionale, internazionale e nei casi particolari). Questa analisi permette di comprendere non solo l’efficacia dell’affido e adozione come strumenti di tutela, ma anche il loro significato giuridico-sociale, collocandoli nel quadro di interventi residuali e straordinari, da attivare solo quando non è possibile garantire al minore una crescita serena all’interno della propria famiglia. Infine, la parte conclusiva dell’elaborato propone una riflessione basata su un’intervista condotta ad un’assistente sociale del Comune di Venezia operante nell’ambito della tutela dei minori. Questa testimonianza sul campo permette di illustrare concretamente come vengano realizzati quotidianamente gli interventi di presa in carico, offrendo al lettore una prospettiva pratica e consapevole del lavoro degli operatori sociali. La finalità dell’elaborato di tesi è evidenziare come il servizio sociale, attraverso un approccio preventivo, collaborativo e consapevole, operi non solo per proteggere i minori, ma anche per sostenere le famiglie in difficoltà, promuovendo interventi mirati che rispettino le competenze genitoriali e rafforzino le capacità di cura, relegando l’adozione e l’affido a strumenti straordinari e residuali.

Contesti Disfunzionali: Il Ruolo del Servizio Sociale e gli Strumenti di Intervento a Tutela del Minore

PAVANELLO, CARLOTTA
2024/2025

Abstract

Nell’immaginario comune il servizio sociale, soprattutto nell’ambito della Tutela Minori, è spesso percepito come un’istituzione che interviene in modo coercitivo nelle famiglie. Il presente elaborato propone una prospettiva differente, approfondendo il ruolo del servizio sociale nella protezione dei minori in contesti familiari caratterizzati da vulnerabilità e disfunzionalità. L’obiettivo principale del lavoro è guidare il lettore a comprendere come venga costruito un progetto di presa in carico quando l’utente è una famiglia in difficoltà: una famiglia che ha bisogno di supporto e accompagnamento, senza che i genitori vengano sostituiti, ma instaurino un rapporto di collaborazione attiva e cooperativa con gli operatori L’elaborato, nella prima parte, analizza le diverse manifestazioni di vulnerabilità e disfunzionalità familiare, tra cui maltrattamento, violenza e negligenza, evidenziando come tali condizioni possano compromettere lo sviluppo fisico, psicologico e sociale del minore. In questa fase viene sottolineata l’importanza della valutazione e dell’assessment condotti dai servizi sociali, strumenti fondamentali per comprendere le esigenze della famiglia e progettare interventi mirati. Il presente lavoro di tesi approfondisce successivamente gli strumenti preventivi e di supporto messi in atto dai servizi sociali per sostenere le famiglie in difficoltà. Tra questi si analizzano progetti personalizzati, programmi di sostegno, educativa domiciliare e interventi di accompagnamento alla genitorialità. L’attenzione è posta sulla capacità degli operatori di promuovere il recupero delle competenze genitoriali, rafforzando le risorse familiari e favorendo lo sviluppo armonico dei minori, con l’obiettivo di prevenire situazioni di rischio e ridurre la necessità di ricorrere a misure più drastiche. L’ultimo capitolo si concentra sugli strumenti estremi di tutela del minore, come l’affido e l’adozione, chiarendo che essi rappresentano soluzioni residuali da attivare solo quando gli interventi preventivi e di sostegno non risultano sufficienti. In questa sezione viene proposta una disamina della funzionalità giuridica di tali istituti, approfondendo da un lato le modalità di attuazione dell’affido, con attenzione agli strumenti che lo caratterizzano, quali il progetto quadro e il progetto d’affidamento dall’altro i procedimenti dell’adozione (nazionale, internazionale e nei casi particolari). Questa analisi permette di comprendere non solo l’efficacia dell’affido e adozione come strumenti di tutela, ma anche il loro significato giuridico-sociale, collocandoli nel quadro di interventi residuali e straordinari, da attivare solo quando non è possibile garantire al minore una crescita serena all’interno della propria famiglia. Infine, la parte conclusiva dell’elaborato propone una riflessione basata su un’intervista condotta ad un’assistente sociale del Comune di Venezia operante nell’ambito della tutela dei minori. Questa testimonianza sul campo permette di illustrare concretamente come vengano realizzati quotidianamente gli interventi di presa in carico, offrendo al lettore una prospettiva pratica e consapevole del lavoro degli operatori sociali. La finalità dell’elaborato di tesi è evidenziare come il servizio sociale, attraverso un approccio preventivo, collaborativo e consapevole, operi non solo per proteggere i minori, ma anche per sostenere le famiglie in difficoltà, promuovendo interventi mirati che rispettino le competenze genitoriali e rafforzino le capacità di cura, relegando l’adozione e l’affido a strumenti straordinari e residuali.
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