Questa tesi mette in discussione la politica estera di Donald Trump attraverso una lente costruttivista sul populismo, con particolare attenzione alle sue conseguenze riguardanti le relazioni transatlantiche. La tesi posiziona innanzitutto il populismo nel campo delle relazioni internazionali, esaminando come gli aspetti della retorica delle politiche populiste possano modellare le strategie diplomatiche, la definizione delle alleanze internazionali e l’inquadramento degli avversari. Sviluppando poi questa base concettuale, lo studio esplora le caratteristiche distintive del populismo di Trump, caratterizzato da appelli nazionalisti, da una costante enfasi sulla sovranità e dalla costruzione della politica come lotta tra “il popolo” e “le élite”, sia sul piano nazionale che internazionale. Successivamente, l’attenzione si concentra sulla retorica e sulla pratica della dottrina “America First”, valutandone le conseguenze per gli alleati tradizionali, in particolare per quanto riguarda i tre principali casi studio presi in esame ossia le relazioni con il Regno Unito, l’Unione Europea e la NATO. Il discorso trumpiano sulla Brexit viene analizzato alla luce della sua più ampia narrativa nazionalista, mentre la sua posizione conflittuale nei confronti dell’UE viene esaminata attraverso le controversie su commercio, tariffe e sovranità. Inoltre, la NATO diventa un caso di studio su come il linguaggio populista possa riformulare i dibattiti sulla condivisione degli oneri delle spese per la sicurezza e ridefinire le categorie di alleati e avversari. Infine, la tesi estende l’analisi al secondo mandato di Trump nel 2025, prendendo in considerazione come la sua retorica si sia evoluta in azioni politiche concrete riguardanti il Regno Unito e l’Unione Europea, in particolare nei settori del commercio, della regolamentazione e della sicurezza. Combinando le varie riflessioni teoriche sul populismo con una valutazione empirica della retorica impiegata nella politica estera di Trump e delle sue relazioni transatlantiche, la ricerca evidenzia i modi in cui la retorica populista non solo riformula le narrazioni di politica estera e politica internazionale, ma rimodella anche le pratiche istituzionali e gli allineamenti internazionali.
This thesis put into question Donald Trump’s foreign policy through the constructivist lens of populism, with a specific focus on its implications for transatlantic relations. The thesis first positions populism within the field of international relations, examining how its rhetorical and performative dimensions can shape diplomatic strategies, the framing of international partnerships, and the definition of adversaries. Building on this conceptual grounding, the study explores the distinctive features of Trump’s brand of populism, characterized by nationalist appeals, a constant emphasis on sovereignty, and the construction of politics as a struggle between “the people” and “the elites,” both in the domestic and international arena. Subsequently, the focus is on the rhetoric and practice of the “America First” doctrine, while assessing its consequences for traditional allies, in particular with regard to the three main case studies, namely the UK, the EU and NATO. Trump’s discourse on Brexit is analyzed in light of his broader nationalist narrative, while his confrontational stance toward the EU is examined through disputes over trade and tariffs. Furthermore, NATO becomes a case study of how populist language can recast burden-sharing debates and redefine the categories of allies and adversaries. Finally, the thesis extends the analysis to the second Trump mandate in 2025, taking into consideration how his rhetoric evolved into concrete policy outcomes regarding the UK and the EU, in particular in the fields of commerce, regulation, and security. By combining theoretical reflections on populism with an empirical assessment of Trump’s foreign policy discourse and its transatlantic relations, the research highlights the ways in which populist rhetoric not only reframes diplomatic narratives but also reshapes institutional practices and international alignments.
From Alliance to Contestation: How Trump’s Populist rhetoric reviewed U.S. Relations with United Kingdom and the European Union
NAVE, MARTINA
2024/2025
Abstract
Questa tesi mette in discussione la politica estera di Donald Trump attraverso una lente costruttivista sul populismo, con particolare attenzione alle sue conseguenze riguardanti le relazioni transatlantiche. La tesi posiziona innanzitutto il populismo nel campo delle relazioni internazionali, esaminando come gli aspetti della retorica delle politiche populiste possano modellare le strategie diplomatiche, la definizione delle alleanze internazionali e l’inquadramento degli avversari. Sviluppando poi questa base concettuale, lo studio esplora le caratteristiche distintive del populismo di Trump, caratterizzato da appelli nazionalisti, da una costante enfasi sulla sovranità e dalla costruzione della politica come lotta tra “il popolo” e “le élite”, sia sul piano nazionale che internazionale. Successivamente, l’attenzione si concentra sulla retorica e sulla pratica della dottrina “America First”, valutandone le conseguenze per gli alleati tradizionali, in particolare per quanto riguarda i tre principali casi studio presi in esame ossia le relazioni con il Regno Unito, l’Unione Europea e la NATO. Il discorso trumpiano sulla Brexit viene analizzato alla luce della sua più ampia narrativa nazionalista, mentre la sua posizione conflittuale nei confronti dell’UE viene esaminata attraverso le controversie su commercio, tariffe e sovranità. Inoltre, la NATO diventa un caso di studio su come il linguaggio populista possa riformulare i dibattiti sulla condivisione degli oneri delle spese per la sicurezza e ridefinire le categorie di alleati e avversari. Infine, la tesi estende l’analisi al secondo mandato di Trump nel 2025, prendendo in considerazione come la sua retorica si sia evoluta in azioni politiche concrete riguardanti il Regno Unito e l’Unione Europea, in particolare nei settori del commercio, della regolamentazione e della sicurezza. Combinando le varie riflessioni teoriche sul populismo con una valutazione empirica della retorica impiegata nella politica estera di Trump e delle sue relazioni transatlantiche, la ricerca evidenzia i modi in cui la retorica populista non solo riformula le narrazioni di politica estera e politica internazionale, ma rimodella anche le pratiche istituzionali e gli allineamenti internazionali.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Martina Nave tesi magistrale 878874.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.66 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.66 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14247/26443