L’obiettivo di questa tesi e di comprendere come la complessità percettiva di alcuni aspetti fonologici delle lingue dei segni è predetta dai modelli teorici correnti. Nei modelli fonologici sulle lingue dei segni, i segni sono analizzati in base ai quattro parametri: configurazione, luogo, orientamento e movimento. Ciascuno di questi parametri corrisponde a una classe di fonemi. In questa tesi è stata studiata in particolare, la complessità della configurazione. Sono state analizzate trenta configurazioni ed è stata creata una scala raffinata di complessità di queste configurazioni basata sulla percezione. Questa scala è stata usata per testare le predizioni sulla complessità della configurazione che scaturiscono da tre modelli teorici correnti: Battison (1974), Brentari (1998) e Ann (2006). In seguito, sono stati creati alcuni esperimenti in cui due gruppi di soggetti (sordi e udenti) hanno valutato la complessità di queste configurazioni. I risultati di questi esperimenti mostrano che globalmente i due gruppi di soggetti si comportano nello stesso modo. L’analisi qualitativa mostra invece delle differenze legate a delle classi specifiche di configurazioni. Queste differenze mostrano anche che il modello di Brentari (1998) è superiore a quelli di Battison (1974) e Ann (2006).

La complessità delle configurazioni: Prospettiva teorica e percettiva.

Aristodemo, Vita Maria Valentina
2013/2014

Abstract

L’obiettivo di questa tesi e di comprendere come la complessità percettiva di alcuni aspetti fonologici delle lingue dei segni è predetta dai modelli teorici correnti. Nei modelli fonologici sulle lingue dei segni, i segni sono analizzati in base ai quattro parametri: configurazione, luogo, orientamento e movimento. Ciascuno di questi parametri corrisponde a una classe di fonemi. In questa tesi è stata studiata in particolare, la complessità della configurazione. Sono state analizzate trenta configurazioni ed è stata creata una scala raffinata di complessità di queste configurazioni basata sulla percezione. Questa scala è stata usata per testare le predizioni sulla complessità della configurazione che scaturiscono da tre modelli teorici correnti: Battison (1974), Brentari (1998) e Ann (2006). In seguito, sono stati creati alcuni esperimenti in cui due gruppi di soggetti (sordi e udenti) hanno valutato la complessità di queste configurazioni. I risultati di questi esperimenti mostrano che globalmente i due gruppi di soggetti si comportano nello stesso modo. L’analisi qualitativa mostra invece delle differenze legate a delle classi specifiche di configurazioni. Queste differenze mostrano anche che il modello di Brentari (1998) è superiore a quelli di Battison (1974) e Ann (2006).
2013-06-26
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/2643