Il fenomeno delle maras a El Salvador ha rappresentato per più di due decenni una vera e propria piaga per il Paese. Nate nei distretti periferici di Los Angeles, queste gang erano formate da criminali latinoamericani, in particolare salvadoregni in fuga dalla guerra civile scoppiata negli anni ‘80. Il presente lavoro si propone di analizzare la diffusione delle pandillas e le politiche di sicurezza interna intraprese dai vari governi, volte alla riduzione degli omicidi che avevano reso El Salvador un Paese estremamente violento. Con l’obiettivo di comprendere meglio le radici di questo fenomeno, il primo capitolo presenta un approfondimento di carattere storico su El Salvador – Stato dominato sin dalla sua nascita da violenza, povertà e disuguaglianza. Queste le condizioni che portarono alla formazione di Mara Salvatrucha e Barrio 18 – le principali maras salvadoregne illustrate nel secondo capitolo. A capo di varie attività criminali, in primo luogo estorsione e spaccio, le gang si servivano di una fitta rete di collaboratori al loro servizio per esercitare il proprio controllo nei quartieri. Lo scopo degli ultimi due capitoli si concentra sull’analisi delle politiche di mano dura contro le maras applicate dai primi anni 2000 fino all’implementazione dell’attuale “modello Bukele”. Tuttavia, se da un lato la strategia elaborata dal presidente salvadoregno ha permesso il raggiungimento di importanti risultati, dall’altro ha attirato l’attenzione della comunità internazionale per le misure adottate che, di fatto, hanno messo a repentaglio lo stato della democrazia e la salvaguardia dei diritti umani.

La strategia di Nayib Bukele nella lotta alle maras: il caso di El Salvador tra sicurezza nazionale e violazioni dei diritti umani

BUSI ANGELI, FEDERICA
2024/2025

Abstract

Il fenomeno delle maras a El Salvador ha rappresentato per più di due decenni una vera e propria piaga per il Paese. Nate nei distretti periferici di Los Angeles, queste gang erano formate da criminali latinoamericani, in particolare salvadoregni in fuga dalla guerra civile scoppiata negli anni ‘80. Il presente lavoro si propone di analizzare la diffusione delle pandillas e le politiche di sicurezza interna intraprese dai vari governi, volte alla riduzione degli omicidi che avevano reso El Salvador un Paese estremamente violento. Con l’obiettivo di comprendere meglio le radici di questo fenomeno, il primo capitolo presenta un approfondimento di carattere storico su El Salvador – Stato dominato sin dalla sua nascita da violenza, povertà e disuguaglianza. Queste le condizioni che portarono alla formazione di Mara Salvatrucha e Barrio 18 – le principali maras salvadoregne illustrate nel secondo capitolo. A capo di varie attività criminali, in primo luogo estorsione e spaccio, le gang si servivano di una fitta rete di collaboratori al loro servizio per esercitare il proprio controllo nei quartieri. Lo scopo degli ultimi due capitoli si concentra sull’analisi delle politiche di mano dura contro le maras applicate dai primi anni 2000 fino all’implementazione dell’attuale “modello Bukele”. Tuttavia, se da un lato la strategia elaborata dal presidente salvadoregno ha permesso il raggiungimento di importanti risultati, dall’altro ha attirato l’attenzione della comunità internazionale per le misure adottate che, di fatto, hanno messo a repentaglio lo stato della democrazia e la salvaguardia dei diritti umani.
2024
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_Federica_Busi_Angeli.pdf

non disponibili

Dimensione 1.92 MB
Formato Adobe PDF
1.92 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/26373