La tesi propone la prima trascrizione e una prima indagine su un commento all'Achilleide di Stazio contenuto nel ms. Ott. Lat. 1261 ai ff. 7r-22v, e databile agli inizi del XVI sec. L’Achilleide è introdotta da una ricca vita e un elaborato accessus che riprende la tradizione precedente, aggiungendo nuove informazioni e dettagli, in particolare dalle Silvae. Il poema incompiuto dell’autore latino è corredato da un ricchissimo corollario di glossae e scholia marginali, che presentano la particolarità di proporre anche brani e versi in greco ripresi dal testo omerico e da altri autori, mostrando il carattere dotto del commento. L’anonimo erudito dimostra di conoscere approfonditamente l’opera di Stazio e ne fornisce le variae lectiones in alcuni passaggi in cui la tradizione diverge, fornendo talvolta le motivazioni della propria scelta testuale. Infine, il carattere poliedrico del testo, che fornisce un commento ampio accanto a glosse più comuni, sembra acclimatare l’origine del testo e del paratesto, redatti dalla stessa mano, a un ambiente scolastico. L’obiettivo finale del lavoro è fornire una prima edizione del testo e svolgere un’analisi puntuale delle fonti presenti in questo coacervo esegetico, cercando di definire, per quanto possibile, anche in quale contesto abbia potuto originarsi un simile commento dotto anche attraverso un confronto con i lavori esegetici di altri eruditi coevi, in particolare Aulo Giano Parrasio.
Un commento erudito all’Achilleide di Stazio contenuto nel ms. Ott. Lat. 1261
COMINI, SOFIA
2024/2025
Abstract
La tesi propone la prima trascrizione e una prima indagine su un commento all'Achilleide di Stazio contenuto nel ms. Ott. Lat. 1261 ai ff. 7r-22v, e databile agli inizi del XVI sec. L’Achilleide è introdotta da una ricca vita e un elaborato accessus che riprende la tradizione precedente, aggiungendo nuove informazioni e dettagli, in particolare dalle Silvae. Il poema incompiuto dell’autore latino è corredato da un ricchissimo corollario di glossae e scholia marginali, che presentano la particolarità di proporre anche brani e versi in greco ripresi dal testo omerico e da altri autori, mostrando il carattere dotto del commento. L’anonimo erudito dimostra di conoscere approfonditamente l’opera di Stazio e ne fornisce le variae lectiones in alcuni passaggi in cui la tradizione diverge, fornendo talvolta le motivazioni della propria scelta testuale. Infine, il carattere poliedrico del testo, che fornisce un commento ampio accanto a glosse più comuni, sembra acclimatare l’origine del testo e del paratesto, redatti dalla stessa mano, a un ambiente scolastico. L’obiettivo finale del lavoro è fornire una prima edizione del testo e svolgere un’analisi puntuale delle fonti presenti in questo coacervo esegetico, cercando di definire, per quanto possibile, anche in quale contesto abbia potuto originarsi un simile commento dotto anche attraverso un confronto con i lavori esegetici di altri eruditi coevi, in particolare Aulo Giano Parrasio.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/26184