La tesi si pone l’obiettivo di analizzare le antinomie nell’Antropocene, i linguaggi e le modalità attraverso cui l’arte contemporanea le indaga. Nel primo capitolo si fornisce una breve cronistoria della definizione dell’Antropocene e si delineano le caratteristiche di tale epoca geologica, mettendone in luce le criticità dovute alle attività antropiche legate alla capitalogenesi. Si tratta, inoltre, della riscoperta dell’Indigenous Knowledge, alla base di una nuova frontiera di indagine per la creazione di una nuova etica globale finalizzata al ripristino degli equilibri planetari. Il secondo capitolo, dopo una riflessione relativa al ruolo e allo sguardo dell’arte su tali antinomie della contemporaneità, si concentra sulla funzione documentativa della fotografia e sulla centralità del linguaggio estetico, che consente di stimolare le percezioni della sfera emotiva e affrontare tematiche complesse al fine di costituire nuove forme di ethos. Il terzo capitolo fornisce una visione antinomica del mondo contemporaneo attraverso l’analisi delle opere di due fotografi: Edward Burtynsky e Jimmy Nelson. Del primo si analizza un corpus di immagini che documenta la distruttività dell’attività antropica e del secondo, invece, la permanenza di popoli e culture indigene in estinzione, definite, dallo stesso Nelson, le "ultime sentinelle" del Pianeta.

La fotografia delle antinomie nell’Antropocene: distruzione planetaria e resilienza indigena

VENTURINI, MARCELLO
2024/2025

Abstract

La tesi si pone l’obiettivo di analizzare le antinomie nell’Antropocene, i linguaggi e le modalità attraverso cui l’arte contemporanea le indaga. Nel primo capitolo si fornisce una breve cronistoria della definizione dell’Antropocene e si delineano le caratteristiche di tale epoca geologica, mettendone in luce le criticità dovute alle attività antropiche legate alla capitalogenesi. Si tratta, inoltre, della riscoperta dell’Indigenous Knowledge, alla base di una nuova frontiera di indagine per la creazione di una nuova etica globale finalizzata al ripristino degli equilibri planetari. Il secondo capitolo, dopo una riflessione relativa al ruolo e allo sguardo dell’arte su tali antinomie della contemporaneità, si concentra sulla funzione documentativa della fotografia e sulla centralità del linguaggio estetico, che consente di stimolare le percezioni della sfera emotiva e affrontare tematiche complesse al fine di costituire nuove forme di ethos. Il terzo capitolo fornisce una visione antinomica del mondo contemporaneo attraverso l’analisi delle opere di due fotografi: Edward Burtynsky e Jimmy Nelson. Del primo si analizza un corpus di immagini che documenta la distruttività dell’attività antropica e del secondo, invece, la permanenza di popoli e culture indigene in estinzione, definite, dallo stesso Nelson, le "ultime sentinelle" del Pianeta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/25823