Questa tesi nasce da una domanda semplice, ma tutt’altro che banale: come posizionare in modo intelligente i buffer lungo una rete produttiva complessa? In un contesto in cui la supply chain è chiamata a rispondere a sollecitazioni sempre più imprevedibili, il bisogno di strumenti capaci di guidare la progettazione in modo logico, flessibile e leggibile si fa sempre più urgente. Il lavoro propone un modello matematico pensato per integrare i principali elementi di costo (attivazione, stoccaggio, flusso e tempo) in un’unica funzione obiettivo. Non si tratta di sostituire i metodi esistenti, ma di offrire una lente formale con cui interpretare e simulare le decisioni operative. Il modello è stato testato su una distinta base multilivello, articolata in tre prodotti finiti e diciassette nodi interconnessi, attraverso un totale di 24.000 simulazioni distribuite su scenari standard e di crisi. I risultati evidenziano due aspetti centrali: l’efficacia dell’attivazione dei buffer nella riduzione dei costi totali e la coerenza delle scelte emerse, capaci di individuare nodi critici anche in condizioni altamente variabili. L’approccio si affianca idealmente al Demand Driven MRP, non per sostituirlo, ma per arricchirlo di una componente progettuale ex ante, utile nelle fasi iniziali della configurazione. Il valore del modello non risiede tanto nella sua precisione, quanto nella sua capacità di generare domande, simulare scenari e costruire consapevolezza attorno ai compromessi reali che ogni decisione comporta.
Dalla teoria alla simulazione: un modello di ottimizzazione per il posizionamento strategico dei buffer nella supply chain
CARDINALE, MATTIA
2024/2025
Abstract
Questa tesi nasce da una domanda semplice, ma tutt’altro che banale: come posizionare in modo intelligente i buffer lungo una rete produttiva complessa? In un contesto in cui la supply chain è chiamata a rispondere a sollecitazioni sempre più imprevedibili, il bisogno di strumenti capaci di guidare la progettazione in modo logico, flessibile e leggibile si fa sempre più urgente. Il lavoro propone un modello matematico pensato per integrare i principali elementi di costo (attivazione, stoccaggio, flusso e tempo) in un’unica funzione obiettivo. Non si tratta di sostituire i metodi esistenti, ma di offrire una lente formale con cui interpretare e simulare le decisioni operative. Il modello è stato testato su una distinta base multilivello, articolata in tre prodotti finiti e diciassette nodi interconnessi, attraverso un totale di 24.000 simulazioni distribuite su scenari standard e di crisi. I risultati evidenziano due aspetti centrali: l’efficacia dell’attivazione dei buffer nella riduzione dei costi totali e la coerenza delle scelte emerse, capaci di individuare nodi critici anche in condizioni altamente variabili. L’approccio si affianca idealmente al Demand Driven MRP, non per sostituirlo, ma per arricchirlo di una componente progettuale ex ante, utile nelle fasi iniziali della configurazione. Il valore del modello non risiede tanto nella sua precisione, quanto nella sua capacità di generare domande, simulare scenari e costruire consapevolezza attorno ai compromessi reali che ogni decisione comporta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/25811