Questa ricerca studia il rapporto tra il contesto di frontiera in età carolingia, con particolare riferimento al Friuli e alla Baviera, e la produzione storiografica dell’epoca. L’obiettivo principale è indagare il concetto di “storiografia di frontiera”, tenendo conto di aspetti fondamentali quali il contesto sociale, culturale e geografico della produzione, il ruolo dell’autore e il pubblico di riferimento. Nella prima parte, si analizzano i due termini chiave del lavoro, “storiografia” e “frontiera”, esaminandone il significato nell’epoca carolingia e la loro interpretazione nella storiografia moderna. Segue un inquadramento storico delle regioni sud-orientali del regno, propedeutico all’analisi dei testi specifici dei contesti bavarese e friulano. Per la Baviera, vengono esaminati sia testi propriamente storiografici, come gli annali di Salisburgo e Ratisbona, sia le agiografie dei santi Ruperto, Emmerano e Corbiniano. Per il Friuli, invece, l’attenzione si concentra sull’Historia Langobardorum di Paolo Diacono e su alcuni componimenti, in prosa e in versi, di Paolino di Aquileia, con una lettura che ne valorizza gli elementi storiografici. Mantenendo come riferimento i territori della frontiera orientale, poi, una sezione dello studio è dedicata al rapporto fra la geografia e la storiografia. L’ultimo capitolo, infine, affronta i concetti di periferia, frontiera e localismo, con particolare riferimento ai cosiddetti “annali minori”. La tesi si propone, dunque, non solo di indagare i diversi approcci alla rappresentazione delle frontiere nei testi storiografici carolingi, ma soprattutto di individuare un'influenza diretta esercitata dal contesto di frontiera sulla produzione storica dell’epoca.

La storiografia nelle frontiere dell’impero carolingio: un'analisi della produzione storica in Baviera e Friuli

ROSSI, LORENZO
2024/2025

Abstract

Questa ricerca studia il rapporto tra il contesto di frontiera in età carolingia, con particolare riferimento al Friuli e alla Baviera, e la produzione storiografica dell’epoca. L’obiettivo principale è indagare il concetto di “storiografia di frontiera”, tenendo conto di aspetti fondamentali quali il contesto sociale, culturale e geografico della produzione, il ruolo dell’autore e il pubblico di riferimento. Nella prima parte, si analizzano i due termini chiave del lavoro, “storiografia” e “frontiera”, esaminandone il significato nell’epoca carolingia e la loro interpretazione nella storiografia moderna. Segue un inquadramento storico delle regioni sud-orientali del regno, propedeutico all’analisi dei testi specifici dei contesti bavarese e friulano. Per la Baviera, vengono esaminati sia testi propriamente storiografici, come gli annali di Salisburgo e Ratisbona, sia le agiografie dei santi Ruperto, Emmerano e Corbiniano. Per il Friuli, invece, l’attenzione si concentra sull’Historia Langobardorum di Paolo Diacono e su alcuni componimenti, in prosa e in versi, di Paolino di Aquileia, con una lettura che ne valorizza gli elementi storiografici. Mantenendo come riferimento i territori della frontiera orientale, poi, una sezione dello studio è dedicata al rapporto fra la geografia e la storiografia. L’ultimo capitolo, infine, affronta i concetti di periferia, frontiera e localismo, con particolare riferimento ai cosiddetti “annali minori”. La tesi si propone, dunque, non solo di indagare i diversi approcci alla rappresentazione delle frontiere nei testi storiografici carolingi, ma soprattutto di individuare un'influenza diretta esercitata dal contesto di frontiera sulla produzione storica dell’epoca.
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