In questo elaborato si analizzerà la tomba del doge Giovanni Dolfin, attualmente ubicata nella cappella Cavalli presso la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Realizzata tra il 1361 e il 1362 dal pittore padovano Guariento d’Arpo e dal tagliapietra veneziano Andrea da San Felice, essa è una testimonianza preziosa del gusto gotico dominante a Venezia in una fase di transizione tra l’attività di Filippo Calendario, che realizzò alla fine degli anni 40 del Trecento i capitelli di Palazzo Ducale, e quella della bottega dei Delle Masegne a fine secolo, cui si riconduce, tra le altre opere, l’iconostasi della basilica di San Marco. L’opera, purtroppo danneggiata dopo che, a inizi 800, fu spostata dal presbiterio alla seconda cappella absidale sinistra del tempio domenicano, è stata “trascurata” dalla critica, anche quella più autorevole, che si è soffermata sullo studio di monumenti di maggior leggibilità e ricchezza decorativa. Questa tesi, nell’ottica di una futura valorizzazione del monumento, intende soffermarsi sugli aspetti iconografici, iconologici, simbolici e stilistici delle scene che lo compongono, confrontando ciascuna di esse con scene di soggetto analogo provenienti da cantieri vicini nello spazio e nel tempo, al fine di comprendere le istanze politiche, culturali, umane e artistiche che di questo sepolcro sono portavoce. Si procederà, infine, alla valutazione delle ipotesi ricostruttive, per gettar luce su un periodo affascinante della storia di Venezia.
Il sepolcro del doge Giovanni Dolfin (+1361) presso la basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia: lettura critica di un monumento delocalizzato e giunto in frammenti
MANNI, GIOVANNI
2024/2025
Abstract
In questo elaborato si analizzerà la tomba del doge Giovanni Dolfin, attualmente ubicata nella cappella Cavalli presso la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. Realizzata tra il 1361 e il 1362 dal pittore padovano Guariento d’Arpo e dal tagliapietra veneziano Andrea da San Felice, essa è una testimonianza preziosa del gusto gotico dominante a Venezia in una fase di transizione tra l’attività di Filippo Calendario, che realizzò alla fine degli anni 40 del Trecento i capitelli di Palazzo Ducale, e quella della bottega dei Delle Masegne a fine secolo, cui si riconduce, tra le altre opere, l’iconostasi della basilica di San Marco. L’opera, purtroppo danneggiata dopo che, a inizi 800, fu spostata dal presbiterio alla seconda cappella absidale sinistra del tempio domenicano, è stata “trascurata” dalla critica, anche quella più autorevole, che si è soffermata sullo studio di monumenti di maggior leggibilità e ricchezza decorativa. Questa tesi, nell’ottica di una futura valorizzazione del monumento, intende soffermarsi sugli aspetti iconografici, iconologici, simbolici e stilistici delle scene che lo compongono, confrontando ciascuna di esse con scene di soggetto analogo provenienti da cantieri vicini nello spazio e nel tempo, al fine di comprendere le istanze politiche, culturali, umane e artistiche che di questo sepolcro sono portavoce. Si procederà, infine, alla valutazione delle ipotesi ricostruttive, per gettar luce su un periodo affascinante della storia di Venezia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi storia dell'arte medievale prof. Piazza.pdf
non disponibili
Dimensione
10.33 MB
Formato
Adobe PDF
|
10.33 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14247/25720