Il presente lavoro di tesi si propone di indagare le abilità di comprensione del linguaggio figurato nella popolazione sorda. La ricerca ha coinvolto 15 persone adulte con diagnosi di sordità profonda che utilizzano la lingua dei segni italiana (LIS) come prima lingua. L’obiettivo principale era esplorare se le difficoltà nell’elaborazione di espressioni non letterali fossero attribuibili a una povertà lessicale, causata da una limitata esposizione alla lingua italiana, o a una compromissione delle abilità inferenziali, coinvolte nell’elaborazione dei significati impliciti. Per raggiungere questo obiettivo, sono state somministrate ai partecipanti cinque prove tratte da test standardizzati, riadattate in modalità bilingue italiano-LIS. Tre prove valutano la comprensione del linguaggio figurato: Metafore figurate (BLED SantaLucia; Rinaldi, Marangolo, Lauriola, 2008), Linguaggio Figurato 2 (APACS; Arcara, Bambini, 2016) e APACS in contesto (Cerutti, 2023). Le restanti due valutano le abilità inferenziali e lessicali: Inferenze (BLED SantaLucia) e il Vocabulary subtest of the Primary Mental Abilities (PMA; Thurstone, Thurstone, 1957). I risultati suggeriscono che minori competenze nel linguaggio figurato siano associate a ridotte abilità lessicali; le abilità inferenziali, al contrario, risultano intatte e attive nell’elaborazione dei significati impliciti. Nella popolazione testata, le difficoltà riscontrate sembrano derivare da una limitata esposizione a tali forme linguistiche, piuttosto che da compromissioni pragmatiche.

"Una rondine non fa primavera". Uno studio sull'interpretazione del linguaggio figurato nella popolazione sorda.

SEGRETO, MARIKA
2024/2025

Abstract

Il presente lavoro di tesi si propone di indagare le abilità di comprensione del linguaggio figurato nella popolazione sorda. La ricerca ha coinvolto 15 persone adulte con diagnosi di sordità profonda che utilizzano la lingua dei segni italiana (LIS) come prima lingua. L’obiettivo principale era esplorare se le difficoltà nell’elaborazione di espressioni non letterali fossero attribuibili a una povertà lessicale, causata da una limitata esposizione alla lingua italiana, o a una compromissione delle abilità inferenziali, coinvolte nell’elaborazione dei significati impliciti. Per raggiungere questo obiettivo, sono state somministrate ai partecipanti cinque prove tratte da test standardizzati, riadattate in modalità bilingue italiano-LIS. Tre prove valutano la comprensione del linguaggio figurato: Metafore figurate (BLED SantaLucia; Rinaldi, Marangolo, Lauriola, 2008), Linguaggio Figurato 2 (APACS; Arcara, Bambini, 2016) e APACS in contesto (Cerutti, 2023). Le restanti due valutano le abilità inferenziali e lessicali: Inferenze (BLED SantaLucia) e il Vocabulary subtest of the Primary Mental Abilities (PMA; Thurstone, Thurstone, 1957). I risultati suggeriscono che minori competenze nel linguaggio figurato siano associate a ridotte abilità lessicali; le abilità inferenziali, al contrario, risultano intatte e attive nell’elaborazione dei significati impliciti. Nella popolazione testata, le difficoltà riscontrate sembrano derivare da una limitata esposizione a tali forme linguistiche, piuttosto che da compromissioni pragmatiche.
2024
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