Le 360 opere della collezione Rimoldi sono custodite presso il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” di Cortina d’Ampezzo e sono la testimonianza diretta della passione di un collezionista, che da subito concepì la sua raccolta come fruibile pubblicamente. Il suo percorso collezionistico iniziò durante gli anni di studio a Roma ed ebbe una svolta nel 1930 quando conobbe l’artista e letterato ferrarese Filippo de Pisis, che lo iniziò alla pittura moderna. In pochi anni riuscì a trasformare il Garage Centrale e l’albergo di famiglia in una pinacoteca, dove si potevano ammirare le opere di numerosi artisti del panorama nazionale, tra i quali de Pisis, Sironi, Morandi, Tosi, Rosai, Campigli, Semeghini, de Chirico, Savinio e Guttuso. Il corpus di opere, uno tra i più completi del primo Novecento italiano, è stato oggetto di un’analisi stratificata volta a rielaborare le schede di catalogo delle singole opere, con un’attenzione particolare alla provenienza, alle esposizioni e alla bibliografia. Partendo da tale cospicua eredità, che la moglie del collezionista donò alle Regole d’Ampezzo negli anni Settanta, si vuole ripercorrere, con taglio biografico e attraverso documenti editi e inediti, il percorso di questo illuminato collezionista, senza tralasciare il contributo che egli diede a Cortina d’Ampezzo attraverso importanti rassegne, in particolare la "Mostra d’Arte Moderna italiana dalla raccolta Rimoldi", la "Mostra delle Collezioni d’arte contemporanea" e il "Premio Parigi".

La collezione Mario Rimoldi. Per un nuovo catalogo delle opere, testimonianze della passione di un collezionista.

Aramu, Federica
2019/2020

Abstract

Le 360 opere della collezione Rimoldi sono custodite presso il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” di Cortina d’Ampezzo e sono la testimonianza diretta della passione di un collezionista, che da subito concepì la sua raccolta come fruibile pubblicamente. Il suo percorso collezionistico iniziò durante gli anni di studio a Roma ed ebbe una svolta nel 1930 quando conobbe l’artista e letterato ferrarese Filippo de Pisis, che lo iniziò alla pittura moderna. In pochi anni riuscì a trasformare il Garage Centrale e l’albergo di famiglia in una pinacoteca, dove si potevano ammirare le opere di numerosi artisti del panorama nazionale, tra i quali de Pisis, Sironi, Morandi, Tosi, Rosai, Campigli, Semeghini, de Chirico, Savinio e Guttuso. Il corpus di opere, uno tra i più completi del primo Novecento italiano, è stato oggetto di un’analisi stratificata volta a rielaborare le schede di catalogo delle singole opere, con un’attenzione particolare alla provenienza, alle esposizioni e alla bibliografia. Partendo da tale cospicua eredità, che la moglie del collezionista donò alle Regole d’Ampezzo negli anni Settanta, si vuole ripercorrere, con taglio biografico e attraverso documenti editi e inediti, il percorso di questo illuminato collezionista, senza tralasciare il contributo che egli diede a Cortina d’Ampezzo attraverso importanti rassegne, in particolare la "Mostra d’Arte Moderna italiana dalla raccolta Rimoldi", la "Mostra delle Collezioni d’arte contemporanea" e il "Premio Parigi".
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