La comprensione del concetto di "vuoto" è di fondamentale importanza nell’analisi dei soffitti sfondati, soprattutto durante il periodo Barocco: non solo esso dona innumerevoli possibilità creative, ma diventa anche un vero e proprio simbolo di fusione tra due mondi. Attraverso un approccio interdisciplinare che interfaccia filosofia, storia dell'arte e teologia, è possibile esaminare come il vuoto, lungi dall’essere considerato come assenza, si configuri come uno spazio capace di accogliere figure, simboli e narrazioni sacre e profane in grado di dar vita a un dialogo tra finito e infinito. L’analisi, condotta in ambito romano, dimostra, infatti, come il vuoto possa assumere una duplice valenza: da un lato di spazio di trascendenza divina, mentre dall’altro di celebrazione del potere umano e della gloria terrena. Mediante l’illusionismo prospettico, aspetto tipicamente quadraturista, il vuoto diventa quindi uno strumento che consente agli artisti di oltrepassare i confini fisici e concettuali, creando un’esperienza emotivamente e spiritualmente coinvolgente per lo spettatore che volge il suo sguardo al cielo.
Colmare il vuoto: le infinite soluzioni nei soffitti sfondati del barocco romano.
PALOMBA, MARTINA
2024/2025
Abstract
La comprensione del concetto di "vuoto" è di fondamentale importanza nell’analisi dei soffitti sfondati, soprattutto durante il periodo Barocco: non solo esso dona innumerevoli possibilità creative, ma diventa anche un vero e proprio simbolo di fusione tra due mondi. Attraverso un approccio interdisciplinare che interfaccia filosofia, storia dell'arte e teologia, è possibile esaminare come il vuoto, lungi dall’essere considerato come assenza, si configuri come uno spazio capace di accogliere figure, simboli e narrazioni sacre e profane in grado di dar vita a un dialogo tra finito e infinito. L’analisi, condotta in ambito romano, dimostra, infatti, come il vuoto possa assumere una duplice valenza: da un lato di spazio di trascendenza divina, mentre dall’altro di celebrazione del potere umano e della gloria terrena. Mediante l’illusionismo prospettico, aspetto tipicamente quadraturista, il vuoto diventa quindi uno strumento che consente agli artisti di oltrepassare i confini fisici e concettuali, creando un’esperienza emotivamente e spiritualmente coinvolgente per lo spettatore che volge il suo sguardo al cielo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/25610