Studiare il museo contemporaneo implica considerare la molteplicità delle sue funzioni e l’eterogeneità delle sue forme. Delineate le vicende storiche che hanno condotto alla nascita del museo e alla definizione degli impianti progettuali più comuni, si procede con l’analisi del fenomeno museale contemporaneo. Nel Novecento divenne necessario tradurre la complessità delle nuove funzioni in edifici il cui linguaggio tendeva alla semplificazione, oscillando tra uno stile monumentale e il gusto funzionalista della machine à exposer. Con gli anni Settanta contenuto e contenitore entrarono in tensione. L’architettura cominciò a farsi immagine, landmark e simbolo, divenendo protagonista nel paesaggio cittadino. Il museo, al contempo, è sempre più polifunzionale, luogo per il tempo libero, lo shopping, e l’entertainment. «Tempio, deposito, centro commerciale, palcoscenico» (Kurt Forster, 1991) il museo è divenuto un “edificio-ombrello”, una «trans-tipologia» (S. Suma, 2002) dall’identità prismatica. Si prosegue così alla sezione monografica dedicata a Parigi e ai suoi musei. Tratteggiate le vicende storiche della politica culturale francese dal Secondo dopoguerra, sarà dedicata una parte grafica e di mappatura dei musei sul territorio parigino. Infine, verranno descritti seguendo i criteri teorici delineati sei casi studio: il Centre Pompidou; il Musée d’Orsay; il Louvre; il Musée du Quai Branly; la Bourse de Commerce e il Parc de la Villette.

Le forme del museo nella contemporaneità. Architettura, collezione, pubblico nella città di Parigi (1958 – 2025)

RAIMONDI, FEDERICA
2024/2025

Abstract

Studiare il museo contemporaneo implica considerare la molteplicità delle sue funzioni e l’eterogeneità delle sue forme. Delineate le vicende storiche che hanno condotto alla nascita del museo e alla definizione degli impianti progettuali più comuni, si procede con l’analisi del fenomeno museale contemporaneo. Nel Novecento divenne necessario tradurre la complessità delle nuove funzioni in edifici il cui linguaggio tendeva alla semplificazione, oscillando tra uno stile monumentale e il gusto funzionalista della machine à exposer. Con gli anni Settanta contenuto e contenitore entrarono in tensione. L’architettura cominciò a farsi immagine, landmark e simbolo, divenendo protagonista nel paesaggio cittadino. Il museo, al contempo, è sempre più polifunzionale, luogo per il tempo libero, lo shopping, e l’entertainment. «Tempio, deposito, centro commerciale, palcoscenico» (Kurt Forster, 1991) il museo è divenuto un “edificio-ombrello”, una «trans-tipologia» (S. Suma, 2002) dall’identità prismatica. Si prosegue così alla sezione monografica dedicata a Parigi e ai suoi musei. Tratteggiate le vicende storiche della politica culturale francese dal Secondo dopoguerra, sarà dedicata una parte grafica e di mappatura dei musei sul territorio parigino. Infine, verranno descritti seguendo i criteri teorici delineati sei casi studio: il Centre Pompidou; il Musée d’Orsay; il Louvre; il Musée du Quai Branly; la Bourse de Commerce e il Parc de la Villette.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/25405