La tesi esplora le pratiche di resistenza che emergono dalla memoria attiva di madri e sorelle di persone morte o scomparse a causa delle frontiere. Il primo capitolo inquadra la ricerca nel contesto mediterraneo, analizzando il processo di frontierizzazione, in cui politiche di controllo espongono le persone migranti a violazioni sistematiche e morte, mentre una narrazione umanitario-securitaria e criminalizzante legittima tali pratiche, producendo una damnatio memoriae che condanna all’oblio le vite migranti. Il secondo capitolo ricostruisce le rivendicazioni di verità e giustizia emerse in Tunisia dal 2011, guidate da madri e sorelle. Attraverso il viaggio di una delegazione tunisina in Sicilia nel 2021 e l’attività dell’associazione Mem.Med – Memoria Mediterranea, si approfondisce la dimensione femminista e transmediterranea di questa lotta. Il terzo capitolo indaga il legame tra memoria e attivismo. A partire dal ricordo delle madri e sorelle, a delinearsi è una memoria insorgente, esercitata collettivamente e supportata da pratiche mnemoniche costruite dal basso, che diventano base per la costruzione di alleanze transnazionali. La ricerca si basa sul lavoro di campo svolto in Sicilia come attivista e operatrice socio-legale all'interno dell'associazione Mem.Med. Da questo posizionamento, l'analisi mira a esplorare il potenziale politico trasformativo della memoria: arma di denuncia e contestazione delle narrazioni dominanti del regime di frontiera e fondamento per nuove alleanze, ancorate al presente e proiettate verso il futuro.
La memoria insorgente delle madri e sorelle del Mediterraneo: resistenza contro l'oblio delle morti e sparizioni di frontiera
BIASCI, SARA
2024/2025
Abstract
La tesi esplora le pratiche di resistenza che emergono dalla memoria attiva di madri e sorelle di persone morte o scomparse a causa delle frontiere. Il primo capitolo inquadra la ricerca nel contesto mediterraneo, analizzando il processo di frontierizzazione, in cui politiche di controllo espongono le persone migranti a violazioni sistematiche e morte, mentre una narrazione umanitario-securitaria e criminalizzante legittima tali pratiche, producendo una damnatio memoriae che condanna all’oblio le vite migranti. Il secondo capitolo ricostruisce le rivendicazioni di verità e giustizia emerse in Tunisia dal 2011, guidate da madri e sorelle. Attraverso il viaggio di una delegazione tunisina in Sicilia nel 2021 e l’attività dell’associazione Mem.Med – Memoria Mediterranea, si approfondisce la dimensione femminista e transmediterranea di questa lotta. Il terzo capitolo indaga il legame tra memoria e attivismo. A partire dal ricordo delle madri e sorelle, a delinearsi è una memoria insorgente, esercitata collettivamente e supportata da pratiche mnemoniche costruite dal basso, che diventano base per la costruzione di alleanze transnazionali. La ricerca si basa sul lavoro di campo svolto in Sicilia come attivista e operatrice socio-legale all'interno dell'associazione Mem.Med. Da questo posizionamento, l'analisi mira a esplorare il potenziale politico trasformativo della memoria: arma di denuncia e contestazione delle narrazioni dominanti del regime di frontiera e fondamento per nuove alleanze, ancorate al presente e proiettate verso il futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/25388