L’immigrazione in sé è un evento traumatico e di rottura. Una delle definizioni di ‘trauma’ della Treccani lo descrive un “turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva”. A questo trauma comune, possono aggiungersi altri eventi traumatici: prima, durante e post il processo migratorio. Questa tesi si propone di analizzare le politiche migratorie italiane anche in relazione alla tutela del trauma migratorio e le politiche migratorie applicate nella regione Puglia, ponendo un interrogativo centrale: le difficoltà incontrate dai migranti nel ricevere un adeguato supporto psicologico sono legate a politiche insufficienti o alla mancata attuazione delle stesse? In particolare la ricerca esplora se, in relazione al mio problema di ricerca, la percezione dell’esperienza migratoria in quanto traumatica traspare dalle politiche migratorie italiane? Si può osservare nel testo normativo ma anche nell’applicazione politica una preoccupazione per gli eventi traumatici che hanno segnato la vita dei soggetti migranti? O il sistema di accoglienza nazionale italiano predilige un approccio prevalentemente orientato verso aspetti burocratici, linguistici e di orientamento al lavoro, trascurando la dimensione psicologica? L’analisi si concentra sul territorio della Puglia, regione che ospita numerosi migranti. Verranno esaminate alcune delle principali realtà associative che operano nel settore dell’accoglienza, per comprendere come queste gestiscano il supporto psicologico e quale integrazione esista tra i percorsi di assistenza psicoterapeutica e le politiche statali attraverso un misto di più approcci metodologici. Verranno inoltre analizzati i macro-dati relativi alla normativa e al sistema di accoglienza a livello nazionale. L’intento quindi è di determinare se esistano lacune nelle politiche nazionali o se ci siano difficoltà nella loro attuazione, a livello europeo o locale. E perché? Esiste l’obiettivo di sanare il trauma? Inoltre, si cercherà di rispondere alla domanda se l’approccio prevalente nel sistema di accoglienza sia sufficiente per affrontare il trauma psicologico derivante dall’esperienza migratoria, o se un cambiamento delle politiche potrebbe migliorare la risposta a questa problematica. Questa tesi nasce da un forte interesse per il fenomeno migratorio e per il benessere psicofisico dei migranti e di conseguenza della nostra società ma anche da esperienze professionali come mediatrice e arteterapeuta, attraverso le quali ho potuto osservare la poca importanza che si attribuisce al trauma migratorio lì dove invece vi sarebbe un grandissimo bisogno di accoglienza della sofferenza.
Le politiche migratorie in Italia a tutela del trauma migratorio
BORRACCI, MARIA ELISABETTA
2024/2025
Abstract
L’immigrazione in sé è un evento traumatico e di rottura. Una delle definizioni di ‘trauma’ della Treccani lo descrive un “turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva”. A questo trauma comune, possono aggiungersi altri eventi traumatici: prima, durante e post il processo migratorio. Questa tesi si propone di analizzare le politiche migratorie italiane anche in relazione alla tutela del trauma migratorio e le politiche migratorie applicate nella regione Puglia, ponendo un interrogativo centrale: le difficoltà incontrate dai migranti nel ricevere un adeguato supporto psicologico sono legate a politiche insufficienti o alla mancata attuazione delle stesse? In particolare la ricerca esplora se, in relazione al mio problema di ricerca, la percezione dell’esperienza migratoria in quanto traumatica traspare dalle politiche migratorie italiane? Si può osservare nel testo normativo ma anche nell’applicazione politica una preoccupazione per gli eventi traumatici che hanno segnato la vita dei soggetti migranti? O il sistema di accoglienza nazionale italiano predilige un approccio prevalentemente orientato verso aspetti burocratici, linguistici e di orientamento al lavoro, trascurando la dimensione psicologica? L’analisi si concentra sul territorio della Puglia, regione che ospita numerosi migranti. Verranno esaminate alcune delle principali realtà associative che operano nel settore dell’accoglienza, per comprendere come queste gestiscano il supporto psicologico e quale integrazione esista tra i percorsi di assistenza psicoterapeutica e le politiche statali attraverso un misto di più approcci metodologici. Verranno inoltre analizzati i macro-dati relativi alla normativa e al sistema di accoglienza a livello nazionale. L’intento quindi è di determinare se esistano lacune nelle politiche nazionali o se ci siano difficoltà nella loro attuazione, a livello europeo o locale. E perché? Esiste l’obiettivo di sanare il trauma? Inoltre, si cercherà di rispondere alla domanda se l’approccio prevalente nel sistema di accoglienza sia sufficiente per affrontare il trauma psicologico derivante dall’esperienza migratoria, o se un cambiamento delle politiche potrebbe migliorare la risposta a questa problematica. Questa tesi nasce da un forte interesse per il fenomeno migratorio e per il benessere psicofisico dei migranti e di conseguenza della nostra società ma anche da esperienze professionali come mediatrice e arteterapeuta, attraverso le quali ho potuto osservare la poca importanza che si attribuisce al trauma migratorio lì dove invece vi sarebbe un grandissimo bisogno di accoglienza della sofferenza.File | Dimensione | Formato | |
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