Il presente elaborato propone una lettura alternativa del Decameron alla luce della sua natura prosimetrica, mettendo in risalto la profonda e strutturale interazione tra le sue componenti prosastiche e poetiche. Sulla scia di autorevoli contributi critici, l’analisi si apre con il tentativo di definizione delle coordinate della forma prosimetro e con l’esame dei modelli e della struttura della Comedia delle ninfe fiorentine, antecedente prosimetrico boccacciano che funge da modello strutturale per il Decameron. Viene quindi indagato il ruolo, spesso ritenuto marginale, della componente lirica che permea ogni livello del testo del Centonovelle: dalle parole dell’autore alle ballate dei dieci novellatori – o, più propriamente, cantanti – fino agli inserti poetici presenti all’interno delle novelle stesse. L’analisi si astiene dal ricondurre le canzonette ad un’unica funzione o interpretazione, privilegiando piuttosto lo studio del loro valore costitutivo nell’economia complessiva dell’opera. In ultimo, attraverso un’attenta analisi testuale, si mostra come le stesse ballate tendano a una dimensione narrativa; particolare attenzione è rivolta ai casi di Emilia, Dioneo e Fiammetta in virtù del legame tra le loro liriche e le novelle conclusive della medesima giornata. Lo studio si sofferma, dunque, sui rapporti tra poesia e prosa nel Decameron, al fine di comprendere come le due dimensioni si influenzino reciprocamente, modellando e trasformando la struttura narrativa dell’opera.
Non solo «canzonette»: per una lettura prosimetrica del Decameron
AZZOLINI, ANNA
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato propone una lettura alternativa del Decameron alla luce della sua natura prosimetrica, mettendo in risalto la profonda e strutturale interazione tra le sue componenti prosastiche e poetiche. Sulla scia di autorevoli contributi critici, l’analisi si apre con il tentativo di definizione delle coordinate della forma prosimetro e con l’esame dei modelli e della struttura della Comedia delle ninfe fiorentine, antecedente prosimetrico boccacciano che funge da modello strutturale per il Decameron. Viene quindi indagato il ruolo, spesso ritenuto marginale, della componente lirica che permea ogni livello del testo del Centonovelle: dalle parole dell’autore alle ballate dei dieci novellatori – o, più propriamente, cantanti – fino agli inserti poetici presenti all’interno delle novelle stesse. L’analisi si astiene dal ricondurre le canzonette ad un’unica funzione o interpretazione, privilegiando piuttosto lo studio del loro valore costitutivo nell’economia complessiva dell’opera. In ultimo, attraverso un’attenta analisi testuale, si mostra come le stesse ballate tendano a una dimensione narrativa; particolare attenzione è rivolta ai casi di Emilia, Dioneo e Fiammetta in virtù del legame tra le loro liriche e le novelle conclusive della medesima giornata. Lo studio si sofferma, dunque, sui rapporti tra poesia e prosa nel Decameron, al fine di comprendere come le due dimensioni si influenzino reciprocamente, modellando e trasformando la struttura narrativa dell’opera.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/25194