Il mio lavoro verte su uno studio dell’iconografia del grifone, considerato tutte le influenze che questo soggetto ha accumulato nel tempo, focalizzandomi poi sul suo aspetto all’interno della cultura bizantina. Questo animale ha un’origine molto antica, che si fa risalire fin dal IV millennio a.C. in Mesopotamia. Qui e in tutto il Vicino Oriente si sviluppano due principali iconografie; quella più comune con testa e ali di uccelli e corpo di leone, e l’altra definita: grifone demone con testa e ali di uccello e corpo umano. Entrambe queste iconografie si riscontrano nei sigilli appartenenti a diverse civiltà; come quella di Susa o quella siro-hittita. Dal II millennio a.C. l’iconografia del grifone compare all’interno della civiltà assira. Qui alla tipologia del grifone demone vengono associate delle proprietà benefiche, perché secondo la leggenda il grifone protegge l’albero della vita e in cambio si nutre da esso. Invece, il grifone con il corpo leonino assume un significato malefico. Realizzata una lastra, oggi al Louvre, rappresentate un grifone che si nutre dall’albero; frequenti anche le scene di caccia. Successivamente appare anche in Egitto, qui legato alla figura del re, raffigurato con testa di falco e ali allungate e decorate con motivo a pettine, trovati diversi manufatti che lo ritraggono all’interno della tomba di Tutankhamon. Il motivo appare poi nelle civiltà cretesi e micenee, per esempio nelle decorazioni della sala orientale di Cnosso. In Grecia la sua iconografia aumenta, soprattutto nel corso del V secolo a.C.; inizia ad essere associato al culto degli dèi. soprattutto quello di Apollo. Iconografia che viene ripresa anche dalla civiltà romana; il grifone viene però raffigurato anche per accrescere il potere del re, per esempio nelle statue imperiali come decorazione nelle armature, ma anche in contesti mitologici come l’Ara Paris. Inoltre, la raffigurazione del grifone non concerne soltanto il ramo artistico ma anche quello letterario. Ci rimangono le note di Plinio, di Eliano, del Filologo e successivamente, con lo sviluppo del genere dei bestiari abbiamo le citazioni di Agostino e si sviluppa un genere che avrà buoni risultati anche per lo sviluppo artistico, ossia: la leggenda dell’ascesa di Alessandro Magno. Viene poi integrata anche all’interno dell’iconografia cristiana per la sua doppia natura di ibrido, il leone che rappresenta l’animale più forte della terra e l’aquila che rappresenta il comandante dei cieli. Rappresenterebbe le due nature del Cristo, quella umana e quella divina. Il grifone compare poi nelle raffigurazioni di Adamo che da un nome agli animali o nella Creazione, ma continua ad essere utilizzata la sua iconografia nella posa araldica, soprattutto per rappresentare gli stemmi familiari dei nobili. Viene descritto anche nella Commedia dantesca, all’interno del Purgatorio si vede questo carro trainato verso l’alto da un grifone dal becco dorato.

L'immagine del grifone dall'Antichità al Medioevo: fortuna e portato simbolico di un animale fantastico.

GAUDIO, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

Il mio lavoro verte su uno studio dell’iconografia del grifone, considerato tutte le influenze che questo soggetto ha accumulato nel tempo, focalizzandomi poi sul suo aspetto all’interno della cultura bizantina. Questo animale ha un’origine molto antica, che si fa risalire fin dal IV millennio a.C. in Mesopotamia. Qui e in tutto il Vicino Oriente si sviluppano due principali iconografie; quella più comune con testa e ali di uccelli e corpo di leone, e l’altra definita: grifone demone con testa e ali di uccello e corpo umano. Entrambe queste iconografie si riscontrano nei sigilli appartenenti a diverse civiltà; come quella di Susa o quella siro-hittita. Dal II millennio a.C. l’iconografia del grifone compare all’interno della civiltà assira. Qui alla tipologia del grifone demone vengono associate delle proprietà benefiche, perché secondo la leggenda il grifone protegge l’albero della vita e in cambio si nutre da esso. Invece, il grifone con il corpo leonino assume un significato malefico. Realizzata una lastra, oggi al Louvre, rappresentate un grifone che si nutre dall’albero; frequenti anche le scene di caccia. Successivamente appare anche in Egitto, qui legato alla figura del re, raffigurato con testa di falco e ali allungate e decorate con motivo a pettine, trovati diversi manufatti che lo ritraggono all’interno della tomba di Tutankhamon. Il motivo appare poi nelle civiltà cretesi e micenee, per esempio nelle decorazioni della sala orientale di Cnosso. In Grecia la sua iconografia aumenta, soprattutto nel corso del V secolo a.C.; inizia ad essere associato al culto degli dèi. soprattutto quello di Apollo. Iconografia che viene ripresa anche dalla civiltà romana; il grifone viene però raffigurato anche per accrescere il potere del re, per esempio nelle statue imperiali come decorazione nelle armature, ma anche in contesti mitologici come l’Ara Paris. Inoltre, la raffigurazione del grifone non concerne soltanto il ramo artistico ma anche quello letterario. Ci rimangono le note di Plinio, di Eliano, del Filologo e successivamente, con lo sviluppo del genere dei bestiari abbiamo le citazioni di Agostino e si sviluppa un genere che avrà buoni risultati anche per lo sviluppo artistico, ossia: la leggenda dell’ascesa di Alessandro Magno. Viene poi integrata anche all’interno dell’iconografia cristiana per la sua doppia natura di ibrido, il leone che rappresenta l’animale più forte della terra e l’aquila che rappresenta il comandante dei cieli. Rappresenterebbe le due nature del Cristo, quella umana e quella divina. Il grifone compare poi nelle raffigurazioni di Adamo che da un nome agli animali o nella Creazione, ma continua ad essere utilizzata la sua iconografia nella posa araldica, soprattutto per rappresentare gli stemmi familiari dei nobili. Viene descritto anche nella Commedia dantesca, all’interno del Purgatorio si vede questo carro trainato verso l’alto da un grifone dal becco dorato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/25050