Attraverso la storia editoriale della fantascienza cinese in Italia e un’indagine statistica del suo consumo oggi, si analizza la questione della fantascienza cinese in italiano, con un caso di studio sulla traduzione dal cinese di una novella del 1980 di Ye Yonglie intitolata «L’ombra delle spie sull’Isola di Giada Verde». La novella si trova a metà tra i generi della fantascienza e del poliziesco, con la risoluzione di un caso di spionaggio da parte di un brillante investigatore cinese, Jin Ming, all’interno di un contesto sì futuristico, ma comunque coerente con la situazione sociopolitica della Guerra Fredda, anche data la committenza ministeriale della serie di cui la novella fa parte. Essendo la dominante principale del testo un caso di spionaggio in cui viene messa in luce la genialità dei cinesi e l’avidità degli occidentali, il fattore linguistico-culturale non è rilevante per le indagini: la traduzione prende quindi come lettore modello un italiano digiuno di cultura cinese e adotta una strategia addomesticante in cui i culturemi sono adattati, spiegati o semplificati, senza però intaccare la funzione espressiva di retorica patriottica che pervade il testo. Questo approccio è stato scelto in contrasto con l’esistente traduzione italiana pubblicata da Reverdito nel 1989, che tuttavia pecca di pesanti calchi dal cinese, di difficile comprensione a un lettore esterno all’ambito degli studi sinologici. Accompagna la traduzione un commento, una mappa dell’isola e un glossario dei nomi dei personaggi principali, al fine di aiutare il lettore non abituato all’onomastica cinese. Il commento presenta le microstrategie di traduzione adottate nel testo, corredandole con alcuni esempi e confrontandole con le edizioni italiana e francese.

Vecchie e nuove proposte della fantascienza cinese in Italia: Storia della traduzione in italiano della science fiction cinese, con caso studio la traduzione della novella «L'ombra delle spie sull'Isola di Giada Verde» ​

BOSIA, LUISA MARIA
2023/2024

Abstract

Attraverso la storia editoriale della fantascienza cinese in Italia e un’indagine statistica del suo consumo oggi, si analizza la questione della fantascienza cinese in italiano, con un caso di studio sulla traduzione dal cinese di una novella del 1980 di Ye Yonglie intitolata «L’ombra delle spie sull’Isola di Giada Verde». La novella si trova a metà tra i generi della fantascienza e del poliziesco, con la risoluzione di un caso di spionaggio da parte di un brillante investigatore cinese, Jin Ming, all’interno di un contesto sì futuristico, ma comunque coerente con la situazione sociopolitica della Guerra Fredda, anche data la committenza ministeriale della serie di cui la novella fa parte. Essendo la dominante principale del testo un caso di spionaggio in cui viene messa in luce la genialità dei cinesi e l’avidità degli occidentali, il fattore linguistico-culturale non è rilevante per le indagini: la traduzione prende quindi come lettore modello un italiano digiuno di cultura cinese e adotta una strategia addomesticante in cui i culturemi sono adattati, spiegati o semplificati, senza però intaccare la funzione espressiva di retorica patriottica che pervade il testo. Questo approccio è stato scelto in contrasto con l’esistente traduzione italiana pubblicata da Reverdito nel 1989, che tuttavia pecca di pesanti calchi dal cinese, di difficile comprensione a un lettore esterno all’ambito degli studi sinologici. Accompagna la traduzione un commento, una mappa dell’isola e un glossario dei nomi dei personaggi principali, al fine di aiutare il lettore non abituato all’onomastica cinese. Il commento presenta le microstrategie di traduzione adottate nel testo, corredandole con alcuni esempi e confrontandole con le edizioni italiana e francese.
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