Figura di spicco del femminismo italiano è Carla Lonzi, nata a Firenze nel 1931. Lavora come critica d’arte per circa dieci anni, pubblicando su varie riviste e collaborando con la galleria Notizie di Torino. La sua attività si distingue per un approccio innovativo, attento alla voce diretta degli artisti. Nel 1967 inizia a lavorare ai colloqui registrati con 14 artisti, da cui nasce Autoritratto, pubblicato nel 1969. L’opera rivoluziona la critica d’arte: il registratore restituisce l’autenticità dei pensieri degli artisti, evitando la mediazione del critico. Autoritratto affronta temi come il rapporto tra arte e mercato, il ruolo dell’artista nella società e questioni di genere, anticipando il suo futuro impegno femminista. Nel 1970 Lonzi abbandona la critica per fondare Rivolta Femminile, uno dei gruppi più attivi del femminismo italiano. Le riunioni, chiamate sedute di autocoscienza, incarnano lo slogan Il personale è politico. Lonzi invita a rifiutare la creatività patriarcale, promuovendo un nuovo modello basato sull’autocoscienza femminile. Nel suo diario registra sogni, ricordi, lettere mai spedite e i mutamenti della coscienza. Il suo percorso intreccia critica e femminismo, segnando profondamente la cultura dell’epoca

Autoritratto (1969). Il percorso di Carla Lonzi tra arte e femminismo.

CICCARESE, ROBERTA
2023/2024

Abstract

Figura di spicco del femminismo italiano è Carla Lonzi, nata a Firenze nel 1931. Lavora come critica d’arte per circa dieci anni, pubblicando su varie riviste e collaborando con la galleria Notizie di Torino. La sua attività si distingue per un approccio innovativo, attento alla voce diretta degli artisti. Nel 1967 inizia a lavorare ai colloqui registrati con 14 artisti, da cui nasce Autoritratto, pubblicato nel 1969. L’opera rivoluziona la critica d’arte: il registratore restituisce l’autenticità dei pensieri degli artisti, evitando la mediazione del critico. Autoritratto affronta temi come il rapporto tra arte e mercato, il ruolo dell’artista nella società e questioni di genere, anticipando il suo futuro impegno femminista. Nel 1970 Lonzi abbandona la critica per fondare Rivolta Femminile, uno dei gruppi più attivi del femminismo italiano. Le riunioni, chiamate sedute di autocoscienza, incarnano lo slogan Il personale è politico. Lonzi invita a rifiutare la creatività patriarcale, promuovendo un nuovo modello basato sull’autocoscienza femminile. Nel suo diario registra sogni, ricordi, lettere mai spedite e i mutamenti della coscienza. Il suo percorso intreccia critica e femminismo, segnando profondamente la cultura dell’epoca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/25033