Il presente elaborato ha lo scopo di delineare le vicende di alcune opere pittoriche e di scultura lignea conservate presso le due chiese di San Tomaso Apostolo, oggi demolita, e di San Giovanni di Gerusalemme, situate nel comune di San Tomaso di Majano in provincia di Udine. La ricerca spazia dall’epoca di edificazione delle due chiese fino ai giorni nostri. Il grande terremoto avvenuto in Friuli Venezia Giulia nel 1976 ha rappresentato un evento cruciale per le sorti di questa località e dei suoi beni artistici. Tutte le opere prese in analisi, a causa degli eventi sismici, sono confluite in un primo momento nel deposito di San Francesco a Udine e solo successivamente nell’attuale Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo (all’epoca Museo Diocesano d’Arte Sacra). Alcune di esse sono state restaurate a cura di vari enti nei decenni successivi al ‘76, mentre altre sono ancora conservate nei depositi del museo in attesa di intervento. Poco dopo il terremoto sono stati redatti degli inventari piuttosto sintetici e incompleti, a causa del gran numero di beni accumulati in quella collocazione provvisoria; molte di queste opere si sono presentate in condizioni estremamente precarie, impendendone la corretta identificazione o ricostruzione. Tale ricerca ha come obiettivo quello di documentare i singoli manufatti artistici di cui mancano informazioni e pubblicazioni, con l’intento di risalire al periodo di realizzazione del bene culturale, (basandosi anche sulla sua comparsa all'interno della chiesa) al suo autore o alla scuola pittorica, agli interventi di restauro precedenti al terremoto o alle eventuali modifiche conseguenti a spostamenti interni ed esterni alla chiesa d’origine. Lo studio è basato principalmente sulla ricerca negli archivi parrocchiali di San Tomaso e Susans di Majano, su alcune fonti disponibili presso l’Archivio Storico Diocesano di Udine ed infine su varie fonti bibliografiche più recenti. Sono stati presi in analisi anche gli interventi di restauro già realizzati su alcune opere delle due chiese, svolti presso il Centro di Restauro regionale con sede a Villa Manin di Passariano e presso il laboratorio di restauro del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, con lo scopo di trarne indicazioni utili per eventuali ed auspicabili futuri interventi sui beni ancora in attesa di un’adeguata e più consona collocazione. L’ultima parte dell’elaborato è dedicata a delle considerazioni sul patrimonio artistico friulano, costituito in buona parte da opere appartenenti alle cosiddette arti "minori" e di artisti al momento meno noti, ma non per questo prive di motivi di interesse e di un’attenta analisi storico-artistica. Dopo il terremoto del 1976, la percezione pubblica dell’eredità culturale friulana è cambiata notevolmente, con una presa di coscienza del valore fondamentale dei beni artistici come rappresentazione di un popolo e della sua storia; ciò ha favorito l’avvio di un imponente processo di ristrutturazioni e restauri a partire già dalla fine degli anni ‘70 fino ai nostri giorni, per il ripristino del patrimonio culturale. La presente ricerca si inserisce in un contesto di sensibilizzazione e valorizzazione dei beni culturali del territorio, per proporre interventi di restauro parziali o totali su opere ancora ferme al 1976.

Analisi e ricostruzione del patrimonio artistico di due chiese di san Tomaso di Majano: un percorso di rinascita dopo i terremoti del 1976

DONEGA, CHIARA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato ha lo scopo di delineare le vicende di alcune opere pittoriche e di scultura lignea conservate presso le due chiese di San Tomaso Apostolo, oggi demolita, e di San Giovanni di Gerusalemme, situate nel comune di San Tomaso di Majano in provincia di Udine. La ricerca spazia dall’epoca di edificazione delle due chiese fino ai giorni nostri. Il grande terremoto avvenuto in Friuli Venezia Giulia nel 1976 ha rappresentato un evento cruciale per le sorti di questa località e dei suoi beni artistici. Tutte le opere prese in analisi, a causa degli eventi sismici, sono confluite in un primo momento nel deposito di San Francesco a Udine e solo successivamente nell’attuale Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo (all’epoca Museo Diocesano d’Arte Sacra). Alcune di esse sono state restaurate a cura di vari enti nei decenni successivi al ‘76, mentre altre sono ancora conservate nei depositi del museo in attesa di intervento. Poco dopo il terremoto sono stati redatti degli inventari piuttosto sintetici e incompleti, a causa del gran numero di beni accumulati in quella collocazione provvisoria; molte di queste opere si sono presentate in condizioni estremamente precarie, impendendone la corretta identificazione o ricostruzione. Tale ricerca ha come obiettivo quello di documentare i singoli manufatti artistici di cui mancano informazioni e pubblicazioni, con l’intento di risalire al periodo di realizzazione del bene culturale, (basandosi anche sulla sua comparsa all'interno della chiesa) al suo autore o alla scuola pittorica, agli interventi di restauro precedenti al terremoto o alle eventuali modifiche conseguenti a spostamenti interni ed esterni alla chiesa d’origine. Lo studio è basato principalmente sulla ricerca negli archivi parrocchiali di San Tomaso e Susans di Majano, su alcune fonti disponibili presso l’Archivio Storico Diocesano di Udine ed infine su varie fonti bibliografiche più recenti. Sono stati presi in analisi anche gli interventi di restauro già realizzati su alcune opere delle due chiese, svolti presso il Centro di Restauro regionale con sede a Villa Manin di Passariano e presso il laboratorio di restauro del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine, con lo scopo di trarne indicazioni utili per eventuali ed auspicabili futuri interventi sui beni ancora in attesa di un’adeguata e più consona collocazione. L’ultima parte dell’elaborato è dedicata a delle considerazioni sul patrimonio artistico friulano, costituito in buona parte da opere appartenenti alle cosiddette arti "minori" e di artisti al momento meno noti, ma non per questo prive di motivi di interesse e di un’attenta analisi storico-artistica. Dopo il terremoto del 1976, la percezione pubblica dell’eredità culturale friulana è cambiata notevolmente, con una presa di coscienza del valore fondamentale dei beni artistici come rappresentazione di un popolo e della sua storia; ciò ha favorito l’avvio di un imponente processo di ristrutturazioni e restauri a partire già dalla fine degli anni ‘70 fino ai nostri giorni, per il ripristino del patrimonio culturale. La presente ricerca si inserisce in un contesto di sensibilizzazione e valorizzazione dei beni culturali del territorio, per proporre interventi di restauro parziali o totali su opere ancora ferme al 1976.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/24978