Con la seguente ricerca si intende presentare un’analisi dell’attuale condizione dell’intelligenza artificiale (IA) applicata all’ambito delle arti visive. Nonostante si tratti di un medium estremamente giovane nella sua forma attuale, è già riscontrabile un discreto numero di fonti: esempi come Alice Barale, Arte e intelligenza artificiale (2020) o Arthur I. Miller, The artist in the machine (2018) si propongono come precise presentazioni dello stato attuale del panorama artistico, soffermandosi su alcuni importanti rappresentanti dell’AI Art. Altre fonti, come Peter Kugel, Artificial Intelligence and Visual Art (1981), nonostante siano state pubblicate in periodi in cui la ricerca si trovava ancora in fase embrionale e quasi esclusivamente relegata all’aspetto teorico, possono comunque offrire utili prospettive per un’analisi aggiornata e attuale dell’argomento. Il tema è stato posto sotto i riflettori nel 2018 quando, presso la casa d’aste Christie’s di New York, il ritratto di Edmond de Belamy viene battuto per oltre 400 mila dollari. Si tratta di un’opera realizzata tramite intelligenza artificiale dal gruppo francese Obvious e il soggetto non esiste: si tratta infatti di un’immagine creata da una GAN (Generative Adversarial Network). Il tema ha poi raggiunto il grande pubblico più di recente, grazie alla popolarità di programmi di generazione di immagini “text-to-image”, come Midjourney, Stable Diffusion o DALL-E. Questi eventi rappresentano le prime fasi di quella che, nel bene o nel male, si prospetta essere una nuova rivoluzione industriale, capace di causare determinanti cambiamenti anche nell’ambito delle arti visive. Nello sviluppo della trattazione ci si soffermerà sulle principali questioni e dubbi che questo nuovo medium ha portato nell’ambito delle arti visive, tramite la lente di alcuni importanti strumenti di analisi dell’arte contemporanea.

AI Art e ontologia dell’arte. L’intelligenza artificiale come nuovo medium artistico.

BONESSO, FRANCESCO
2023/2024

Abstract

Con la seguente ricerca si intende presentare un’analisi dell’attuale condizione dell’intelligenza artificiale (IA) applicata all’ambito delle arti visive. Nonostante si tratti di un medium estremamente giovane nella sua forma attuale, è già riscontrabile un discreto numero di fonti: esempi come Alice Barale, Arte e intelligenza artificiale (2020) o Arthur I. Miller, The artist in the machine (2018) si propongono come precise presentazioni dello stato attuale del panorama artistico, soffermandosi su alcuni importanti rappresentanti dell’AI Art. Altre fonti, come Peter Kugel, Artificial Intelligence and Visual Art (1981), nonostante siano state pubblicate in periodi in cui la ricerca si trovava ancora in fase embrionale e quasi esclusivamente relegata all’aspetto teorico, possono comunque offrire utili prospettive per un’analisi aggiornata e attuale dell’argomento. Il tema è stato posto sotto i riflettori nel 2018 quando, presso la casa d’aste Christie’s di New York, il ritratto di Edmond de Belamy viene battuto per oltre 400 mila dollari. Si tratta di un’opera realizzata tramite intelligenza artificiale dal gruppo francese Obvious e il soggetto non esiste: si tratta infatti di un’immagine creata da una GAN (Generative Adversarial Network). Il tema ha poi raggiunto il grande pubblico più di recente, grazie alla popolarità di programmi di generazione di immagini “text-to-image”, come Midjourney, Stable Diffusion o DALL-E. Questi eventi rappresentano le prime fasi di quella che, nel bene o nel male, si prospetta essere una nuova rivoluzione industriale, capace di causare determinanti cambiamenti anche nell’ambito delle arti visive. Nello sviluppo della trattazione ci si soffermerà sulle principali questioni e dubbi che questo nuovo medium ha portato nell’ambito delle arti visive, tramite la lente di alcuni importanti strumenti di analisi dell’arte contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/24841