Questo studio si propone di analizzare l’italiano e lo svedese, esaminando in particolare il dinamismo linguistico che ne determina costanti cambiamenti ed evoluzioni nel tempo, con il fine di dimostrare come la prima lingua sia terreno fertile per le innovazioni tanto quanto la seconda. Nello specifico, l’obiettivo è quello di gettare le basi per l’introduzione di un pronome neutro di terza persona singolare in italiano, da affiancare ai pronomi già esistenti lei/lui, ispirandosi al pronome hen in svedese. Ciò comporta uno stravolgimento della grammatica in quanto la lingua italiana si flette a seconda del pronome: aggettivi, articoli, e forme verbali si piegano al genere semantico del soggetto o oggetto di cui si parla. Tuttavia, non è interessante soltanto il punto di vista linguistico di questo cambiamento, ma anche il punto di vista sociolinguistico e psicologico: come reagisce il parlante a questo fenomeno? È la percezione del genere come strettamente binario che influisce sulla presenza o meno di determinati elementi nella lingua? Oppure, al contrario, è la lingua che influisce sulla percezione della realtà? Ed infine, è possibile creare un ponte interculturale fra italiano e svedese, non solo per poter predirre eventuali reazioni al pronome neutro in italiano, ma anche per usare lo svedese come punto di partenza? Questo potenziale contatto si realizza nella traduzione di un testo svedese, in cui il pronome neutro in italiano, da teoria, diventa pratica per trasporre hen in modo fedele al racconto originale.
Realtà che cambiano e pronomi neutri a confronto: la traduzione come punto d’incontro fra Italia e Svezia.
BURATTO, ARIANNA
2023/2024
Abstract
Questo studio si propone di analizzare l’italiano e lo svedese, esaminando in particolare il dinamismo linguistico che ne determina costanti cambiamenti ed evoluzioni nel tempo, con il fine di dimostrare come la prima lingua sia terreno fertile per le innovazioni tanto quanto la seconda. Nello specifico, l’obiettivo è quello di gettare le basi per l’introduzione di un pronome neutro di terza persona singolare in italiano, da affiancare ai pronomi già esistenti lei/lui, ispirandosi al pronome hen in svedese. Ciò comporta uno stravolgimento della grammatica in quanto la lingua italiana si flette a seconda del pronome: aggettivi, articoli, e forme verbali si piegano al genere semantico del soggetto o oggetto di cui si parla. Tuttavia, non è interessante soltanto il punto di vista linguistico di questo cambiamento, ma anche il punto di vista sociolinguistico e psicologico: come reagisce il parlante a questo fenomeno? È la percezione del genere come strettamente binario che influisce sulla presenza o meno di determinati elementi nella lingua? Oppure, al contrario, è la lingua che influisce sulla percezione della realtà? Ed infine, è possibile creare un ponte interculturale fra italiano e svedese, non solo per poter predirre eventuali reazioni al pronome neutro in italiano, ma anche per usare lo svedese come punto di partenza? Questo potenziale contatto si realizza nella traduzione di un testo svedese, in cui il pronome neutro in italiano, da teoria, diventa pratica per trasporre hen in modo fedele al racconto originale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/24691