La considerazione dell’opera d’arte nella sua materialità, nel suo essere risultato tangibile di una lavorazione che – partendo da un’idea – prende forma attraverso i vari passaggi di una operazione finalistica di creazione, impone una riflessione sulla fase che trasla l’arte dal piano astratto a quello concreto: sulla fase, dunque, del processo creativo. Il concetto di fabbrica ben si presta a sottolineare la dimensione materialmente produttiva di tale processo e ad anticiparne – in stretto connubio con la terminologia tipica della gestione operativa – caratteri quali lo spazio, l’organizzazione, gli strumenti e i materiali, la gestione delle risorse umane e dei servizi collaterali fino all’implementazione tecnologica e logistica. Fabbrica dunque come luogo fisico di produzione, ma anche come luogo di aggregazione lavorativa e di efficientamento della gestione delle risorse (umane, capitali, tecnologiche e materiali). L’idea della creazione artistica come di un processo tecnico, equiparabile a uno industriale, e la connessione con i concetti di fabbrica e fabbricazione non sono poi, sotto diversi punti di vista, una novità. Se nel Rinascimento le “fabbriche” identificavano i cantieri proliferanti di artisti dei grandi progetti architettonici e le “botteghe” erano il termine generico dei luoghi dove si praticava una qualche forma di produzione (per non parlare delle assimilazioni verbali in cui arte e mestiere sono essenzialmente concetti coincidenti), ancora al giorno d’oggi – superando le astrazioni di alcune avanguardie novecentesche in cui l’opera d’arte si scorpora dalla materialità costruttiva – il processo di creazione materiale necessita di forme di progettualità e sinergia al fine di giungere al completamento. La proposta di questa tesi è di ricostruire le specificità del processo produttivo strettamente legato alla creazione dell’opera d’arte materiale esplorando come la natura stessa del prodotto condizioni tale processo e quali siano gli orizzonti futuri, definire la figura dello spazio dedicato alla creazione artistica nella sua accezione contemporanea e nelle sue evoluzioni storiche ed esaminare la maniera in cui l’identità dell’artista si coordina con le maestranze che collaborano al processo artistico. Tale ricerca sarà supportata dal confronto con l’Artista Arcangelo Sassolino e dalle sue considerazioni riguardo al processo produttivo.
La Fabbrica Artistica. Analisi del processo produttivo dalle botteghe rinascimentali allo studio di Arcangelo Sassolino
BIAGIONI, SARA
2023/2024
Abstract
La considerazione dell’opera d’arte nella sua materialità, nel suo essere risultato tangibile di una lavorazione che – partendo da un’idea – prende forma attraverso i vari passaggi di una operazione finalistica di creazione, impone una riflessione sulla fase che trasla l’arte dal piano astratto a quello concreto: sulla fase, dunque, del processo creativo. Il concetto di fabbrica ben si presta a sottolineare la dimensione materialmente produttiva di tale processo e ad anticiparne – in stretto connubio con la terminologia tipica della gestione operativa – caratteri quali lo spazio, l’organizzazione, gli strumenti e i materiali, la gestione delle risorse umane e dei servizi collaterali fino all’implementazione tecnologica e logistica. Fabbrica dunque come luogo fisico di produzione, ma anche come luogo di aggregazione lavorativa e di efficientamento della gestione delle risorse (umane, capitali, tecnologiche e materiali). L’idea della creazione artistica come di un processo tecnico, equiparabile a uno industriale, e la connessione con i concetti di fabbrica e fabbricazione non sono poi, sotto diversi punti di vista, una novità. Se nel Rinascimento le “fabbriche” identificavano i cantieri proliferanti di artisti dei grandi progetti architettonici e le “botteghe” erano il termine generico dei luoghi dove si praticava una qualche forma di produzione (per non parlare delle assimilazioni verbali in cui arte e mestiere sono essenzialmente concetti coincidenti), ancora al giorno d’oggi – superando le astrazioni di alcune avanguardie novecentesche in cui l’opera d’arte si scorpora dalla materialità costruttiva – il processo di creazione materiale necessita di forme di progettualità e sinergia al fine di giungere al completamento. La proposta di questa tesi è di ricostruire le specificità del processo produttivo strettamente legato alla creazione dell’opera d’arte materiale esplorando come la natura stessa del prodotto condizioni tale processo e quali siano gli orizzonti futuri, definire la figura dello spazio dedicato alla creazione artistica nella sua accezione contemporanea e nelle sue evoluzioni storiche ed esaminare la maniera in cui l’identità dell’artista si coordina con le maestranze che collaborano al processo artistico. Tale ricerca sarà supportata dal confronto con l’Artista Arcangelo Sassolino e dalle sue considerazioni riguardo al processo produttivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/24564