Obiettivo della tesi è esaminare il rapporto tra l’artista e l’intelligenza artificiale (IA) nella produzione di immagini, così come le implicazioni etiche e le problematiche materiali che ne derivano, attraverso l’analisi critica di tre mostre recenti. Il primo capitolo si propone di fare una panoramica sulla storia dell’IA arrivando alle sue applicazioni in ambito artistico. Come caso emblematico viene indagata l’immagine fotografica The Electrician a firma di Boris Eldagsen, ma realizzata con intelligenza artificiale (Dall-E), vincitrice del concorso Sony World Photography Awards 2023. Il secondo capitolo prende in esame la mostra Image Capital (2022-23) tenutasi al MAST di Bologna e curata da Francesco Zanot, con come protagonisti l’artista-fotografo Armin Linke e la storica-teorica di fotografia Estelle Blaschke, che hanno riflettuto sugli usi pratici della fotografia, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale, e sul suo essere diventata una forma di capitale. Il terzo capitolo analizza due mostre complementari allestite all’Osservatorio Prada di Milano: Training Humans (2019-20), curata dalla ricercatrice Kate Crawford e dall’artista Trevor Paglen, che hanno indagato l’addestramento reciproco delle intelligenze artificiali e degli esseri umani; e Calculating Empires (2023-24), curata sempre da Kate Crawford e dal collega ricercatore Vladan Joler, con al centro l’intreccio tra potere e tecnologia, a partire dal XVI secolo. Utilizzando le esposizioni come momenti di riflessione, la tesi si sofferma sull’importanza della collaborazione tra artisti e scienziati nel curare mostre sulla pervasività dell’intelligenza artificiale in ambito visivo.

Arte e Intelligenza Artificiale in mostra: tre casi studio

CORRIVO, CATHERINE
2023/2024

Abstract

Obiettivo della tesi è esaminare il rapporto tra l’artista e l’intelligenza artificiale (IA) nella produzione di immagini, così come le implicazioni etiche e le problematiche materiali che ne derivano, attraverso l’analisi critica di tre mostre recenti. Il primo capitolo si propone di fare una panoramica sulla storia dell’IA arrivando alle sue applicazioni in ambito artistico. Come caso emblematico viene indagata l’immagine fotografica The Electrician a firma di Boris Eldagsen, ma realizzata con intelligenza artificiale (Dall-E), vincitrice del concorso Sony World Photography Awards 2023. Il secondo capitolo prende in esame la mostra Image Capital (2022-23) tenutasi al MAST di Bologna e curata da Francesco Zanot, con come protagonisti l’artista-fotografo Armin Linke e la storica-teorica di fotografia Estelle Blaschke, che hanno riflettuto sugli usi pratici della fotografia, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale, e sul suo essere diventata una forma di capitale. Il terzo capitolo analizza due mostre complementari allestite all’Osservatorio Prada di Milano: Training Humans (2019-20), curata dalla ricercatrice Kate Crawford e dall’artista Trevor Paglen, che hanno indagato l’addestramento reciproco delle intelligenze artificiali e degli esseri umani; e Calculating Empires (2023-24), curata sempre da Kate Crawford e dal collega ricercatore Vladan Joler, con al centro l’intreccio tra potere e tecnologia, a partire dal XVI secolo. Utilizzando le esposizioni come momenti di riflessione, la tesi si sofferma sull’importanza della collaborazione tra artisti e scienziati nel curare mostre sulla pervasività dell’intelligenza artificiale in ambito visivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/24478