Questa tesi si propone di indagare il pensiero di Johann Georg Hamann, filosofo prussiano vissuto tra il 1730 e il 1788, nel pieno dell'Aufklärung. Nella sua forte opposizione al razionalismo di stampo illuminista e kantiano, il suo pensiero può essere sintetizzato come indagine sul legame tra linguaggio, teologia e filosofia. Lontano dalla filosofia del linguaggio di stampo analitico, il lavoro adotta un approccio storico-teoretico, esplorando la complessità della riflessione filosofica hamanniana attraverso i suoi legami con la teologia della Riforma, il pietismo, il Romanticismo e la Qabbalah ebraica. La ricerca sottolinea la critica radicale di Hamann all'Illuminismo, e in particolare alla separazione tra sensibilità e intelletto di stampo kantiano, proponendo una visione in cui linguaggio e pensiero si intrecciano profondamente. Il concetto di "unità" emerge, nella ricerca, come come il concetto regolatore di ogni snodo teorico hamanniano, e la sua filosofia del linguaggio come nucleo filosofico a cui tutta la sua costellazione speculativa può essere ricondotta. Attraverso una ricostruzione del contesto storico e culturale in cui si inserisce Hamann, una prima analisi delle sue fonti teologiche e filosofiche – tra cui Martin Lutero, Johann Arndt, Philipp Jacob Spener, e Jakob Böhme – e un approfondimento sui suoi riferimenti all’ebraismo, la tesi delinea una teoria del linguaggio che unisce esegesi biblica, mistica e ontologia. L’obiettivo è mostrare come il pensiero frammentario e rapsodico di Hamann apra nuovi orizzonti per comprendere la Parola come elemento fondamentale nella relazione tra Dio, uomo e mondo. ​

La Parola eterna e la parola del tempo. Un'indagine storico-teoretica sul linguaggio in Johann Georg Hamann

SBALANCA, ANNA
2023/2024

Abstract

Questa tesi si propone di indagare il pensiero di Johann Georg Hamann, filosofo prussiano vissuto tra il 1730 e il 1788, nel pieno dell'Aufklärung. Nella sua forte opposizione al razionalismo di stampo illuminista e kantiano, il suo pensiero può essere sintetizzato come indagine sul legame tra linguaggio, teologia e filosofia. Lontano dalla filosofia del linguaggio di stampo analitico, il lavoro adotta un approccio storico-teoretico, esplorando la complessità della riflessione filosofica hamanniana attraverso i suoi legami con la teologia della Riforma, il pietismo, il Romanticismo e la Qabbalah ebraica. La ricerca sottolinea la critica radicale di Hamann all'Illuminismo, e in particolare alla separazione tra sensibilità e intelletto di stampo kantiano, proponendo una visione in cui linguaggio e pensiero si intrecciano profondamente. Il concetto di "unità" emerge, nella ricerca, come come il concetto regolatore di ogni snodo teorico hamanniano, e la sua filosofia del linguaggio come nucleo filosofico a cui tutta la sua costellazione speculativa può essere ricondotta. Attraverso una ricostruzione del contesto storico e culturale in cui si inserisce Hamann, una prima analisi delle sue fonti teologiche e filosofiche – tra cui Martin Lutero, Johann Arndt, Philipp Jacob Spener, e Jakob Böhme – e un approfondimento sui suoi riferimenti all’ebraismo, la tesi delinea una teoria del linguaggio che unisce esegesi biblica, mistica e ontologia. L’obiettivo è mostrare come il pensiero frammentario e rapsodico di Hamann apra nuovi orizzonti per comprendere la Parola come elemento fondamentale nella relazione tra Dio, uomo e mondo. ​
2023
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