La narrazione digitale come strumento per comprendere il discorso sulla difesa nazionale: un’analisi del caso giapponese su X

本研究は、戦後の日本における防衛政策の変遷と、それに伴う安全保障論争の背景の中で、デジタルプラットフォームX（旧Twitter）がどのように国防に関する議論の形成・拡散に寄与しているかを明らかにすることを目的としている。戦後直後に採用された吉田ドクトリンは、非攻撃的な防衛体制と軍事費をGDPの約1％に抑制するという政策により、経済復興と平和主義を基盤としてきた。しかし、北朝鮮のミサイル実験、中国による排他的経済水域への侵入、さらにはロシアとの領土問題など、近年の地域情勢の不安定化を背景に、日本政府は安全保障戦略の抜本的見直しに踏み切る必要性を迫られている。政府は、国家安全保障戦略（NSS）や防衛強化プログラムの策定など、より積極的な防衛政策への転換を図っており、これに伴い国際社会からも、米国をはじめとする同盟国による「国力に見合った」役割の期待が高まっている。 本研究では、2017年から2024年にかけ、NHKニュース、朝日新聞、毎日新聞、日経新聞、読売新聞といった主要な日本の新聞社の公式アカウントがX上で発信した590件の投稿を対象に、投稿内容の定量的および定性的分析を行った。解析には、McCombs & Shaw（1972）のAgenda Setting TheoryおよびEntman（1993）のFraming Theoryを理論的枠組みとして採用し、さらにデジタルメディア特有のアルゴリズム効果や拡散バイアス（Freelon et al., 2018; Gillespie, 2018）の影響も考慮した。 分析の結果、全体の投稿の約38.2％を占める「安全保障」に関する議題が特に注目され、北朝鮮のミサイル発射や中国による海域侵入といった緊迫した事象が、ユーザーから高いエンゲージメントを引き起こしていることが示された。一方、防衛費や装備品の輸出入など経済的側面に関する議論は、感情的な反応を伴う投稿に比べると目立たず、メディア上の議論の中心には位置していなかった。また、Xの拡散アルゴリズムにより、感情的な衝撃が強い投稿（いわゆる「選択的対立」）が優先的に広がる傾向が明らかとなった。 本研究は、従来の紙媒体やテレビ中心の報道分析では捉えにくかった、ソーシャルメディア上の国防議論の形成過程を明らかにするとともに、メディアの議題設定効果やフレーミング効果が防衛政策に与える影響について新たな知見を提供するものである。さらに、本研究の成果は、政策決定者や学術界に対し、情報の拡散メカニズムやオンライン上の議論が安全保障政策の議論に如何に影響を及ぼすかを再考する契機となると期待される。

La presente ricerca si propone di chiarire in che modo la piattaforma digitale X (ex Twitter) contribuisca alla formazione e alla diffusione del dibattito riguardante la difesa nazionale, nel contesto della trasformazione delle politiche di difesa del Giappone e delle relative controversie sulla sicurezza, che si sono sviluppate nel dopoguerra. La Dottrina Yoshida, adottata subito dopo la guerra, ha stabilito una politica di difesa non offensiva e ha contenuto la spesa militare a circa l’1% del PIL, favorendo così la ricostruzione economica e il pacifismo. Tuttavia, alla luce di eventi quali i test missilistici della Corea del Nord, le intrusioni cinesi nella zona economica esclusiva e le controversie territoriali con la Russia, la crescente instabilità regionale ha costretto il governo giapponese a rivedere radicalmente la propria strategia di sicurezza. Il governo ha quindi intrapreso una transizione verso politiche difensive più attive, adottando documenti strategici quali la Strategia di Sicurezza Nazionale (NSS) e il Programma di Potenziamento della Difesa, accompagnati da maggiori aspettative da parte degli alleati, in particolare gli Stati Uniti, affinché il Giappone contribuisca “in misura commisurata alla sua potenza nazionale” alla stabilità internazionale. Lo studio analizza, attraverso un approccio quantitativo e qualitativo, 590 post pubblicati tra il 2017 e il 2024 dagli account ufficiali di importanti testate giornalistiche giapponesi (NHK News, Asahi Shinbun, Mainichi Shinbun, Nikkei e Yomiuri Shinbun) su X. Per l’analisi sono state adottate come quadro teorico l’Agenda Setting Theory di McCombs e Shaw (1972) e la Framing Theory di Entman (1993), integrando anche l’effetto degli algoritmi e il bias di diffusione tipici dei media digitali (Freelon et al., 2018; Gillespie, 2018). I risultati rivelano che circa il 38,2% dei post riguarda temi relativi alla “sicurezza nazionale”, con particolare attenzione alle emergenze come il lancio di missili nordcoreani e le intrusioni cinesi, che hanno generato un elevato coinvolgimento degli utenti. Al contrario, le discussioni su aspetti economici, quali la spesa militare e l’esportazione di equipaggiamenti, sono risultate meno evidenti nel dibattito mediatico. Inoltre, l’algoritmo di X tende a privilegiare i post caratterizzati da un forte impatto emotivo, favorendo così la diffusione di contenuti “drammatici” a scapito di altri argomenti. Il contributo di questa ricerca risiede nel rendere visibile il processo di formazione del discorso sulla difesa nazionale nel contesto dei social media, un aspetto finora poco esplorato rispetto ai tradizionali media cartacei e televisivi. I risultati offrono nuove prospettive sui meccanismi di agenda setting e framing applicati al settore della sicurezza, evidenziando come la diffusione e la ricezione delle notizie online possano influenzare le politiche di difesa.