Al giorno d’oggi i consumatori sono sempre di più alla ricerca di prodotti che possano non solo soddisfare i loro bisogni a livello meramente funzionale, ma richiedono una vera e propria esperienza da essi. Si vengono quindi a generare dei nuovi touchpoint verso i clienti, che toccano le loro emozioni ed i loro sentimenti. Allo stesso modo, i recenti trend in ambito di design si focalizzano sul creare oggetti che riescano a soddisfare e stimolare a livello emotivo gli individui. Diviene quindi meritevole citare Donald Norman dove nel suo libro “Emotional Design: Why We Love (or Hate) Everyday Things” afferma che il lato emotivo del design può risultare più critico per il successo di un prodotto rispetto ai suoi elementi pratici. Nell’ambito dello sviluppo di nuovi prodotti un approccio che soddisfa questa esigenza del mercato è quella del cosiddetto “affective engineering”, un campo del design del prodotto che si occupa della traduzione dei sentimenti che un prodotto provoca ai consumatori in elementi che ne caratterizzano il design, tra essi figura il Kansei Engineering (KE). Il concetto di Kansei Engineering è stato introdotto in Giappone all’inizio degli anni ’70, esso può essere definito come una metodologia di sviluppo di nuovi prodotti che traduce le sensazioni, le impressioni e le emozioni dei clienti in parametri concreti di progettazione. Il termine giapponese Kansei può infatti essere tradotto come l’insieme delle sensazioni e delle immagini che una persona percepisce riguardo una determinata situazione o artefatto/oggetto. Quando un consumatore vuole fare un acquisto, esso ha nella propria mente una serie di immagini ed emozioni (Kansei) che gli suscita il prodotto in questione. Il tutto fa parte del processo di comunicazione tra l’individuo ed il prodotto ed i sensi sono il punto di partenza di questa interazione, i sensi diventano quindi l’input per costruire i relativi Kansei che daranno origine a una valutazione del prodotto e ad una serie di risposte comportamentali da parte del soggetto. La tecnologia Kansei Engineering consente quindi di concretizzare queste emozioni nel nuovo prodotto in modo tale che sia coerente all'immagine che il cliente ha di esso. Pertanto, ha lo scopo di implementare nelle funzioni e nel design del prodotto i sentimenti e le richieste dei consumatori. Si tratta dunque di un approccio fortemente orientato al cliente, che mira a fornire un’esperienza utente superiore, andando a soddisfare non solo i bisogni funzionali, ma creando delle connessioni emotive con il consumatore finale. In ciò è possibile trovare una correlazione con gli obiettivi di fidelizzazione e di branding perseguiti da un’impresa, nonché di un’ipotetica strategia di marketing esperienziale.
Il processo di New Product Development: un'analisi del Kansei Engineering e la sua correlazione con le strategie di marketing
PAVAN, EUGENIO
2023/2024
Abstract
Al giorno d’oggi i consumatori sono sempre di più alla ricerca di prodotti che possano non solo soddisfare i loro bisogni a livello meramente funzionale, ma richiedono una vera e propria esperienza da essi. Si vengono quindi a generare dei nuovi touchpoint verso i clienti, che toccano le loro emozioni ed i loro sentimenti. Allo stesso modo, i recenti trend in ambito di design si focalizzano sul creare oggetti che riescano a soddisfare e stimolare a livello emotivo gli individui. Diviene quindi meritevole citare Donald Norman dove nel suo libro “Emotional Design: Why We Love (or Hate) Everyday Things” afferma che il lato emotivo del design può risultare più critico per il successo di un prodotto rispetto ai suoi elementi pratici. Nell’ambito dello sviluppo di nuovi prodotti un approccio che soddisfa questa esigenza del mercato è quella del cosiddetto “affective engineering”, un campo del design del prodotto che si occupa della traduzione dei sentimenti che un prodotto provoca ai consumatori in elementi che ne caratterizzano il design, tra essi figura il Kansei Engineering (KE). Il concetto di Kansei Engineering è stato introdotto in Giappone all’inizio degli anni ’70, esso può essere definito come una metodologia di sviluppo di nuovi prodotti che traduce le sensazioni, le impressioni e le emozioni dei clienti in parametri concreti di progettazione. Il termine giapponese Kansei può infatti essere tradotto come l’insieme delle sensazioni e delle immagini che una persona percepisce riguardo una determinata situazione o artefatto/oggetto. Quando un consumatore vuole fare un acquisto, esso ha nella propria mente una serie di immagini ed emozioni (Kansei) che gli suscita il prodotto in questione. Il tutto fa parte del processo di comunicazione tra l’individuo ed il prodotto ed i sensi sono il punto di partenza di questa interazione, i sensi diventano quindi l’input per costruire i relativi Kansei che daranno origine a una valutazione del prodotto e ad una serie di risposte comportamentali da parte del soggetto. La tecnologia Kansei Engineering consente quindi di concretizzare queste emozioni nel nuovo prodotto in modo tale che sia coerente all'immagine che il cliente ha di esso. Pertanto, ha lo scopo di implementare nelle funzioni e nel design del prodotto i sentimenti e le richieste dei consumatori. Si tratta dunque di un approccio fortemente orientato al cliente, che mira a fornire un’esperienza utente superiore, andando a soddisfare non solo i bisogni funzionali, ma creando delle connessioni emotive con il consumatore finale. In ciò è possibile trovare una correlazione con gli obiettivi di fidelizzazione e di branding perseguiti da un’impresa, nonché di un’ipotetica strategia di marketing esperienziale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/24419