La presente investigación pretende explorar la lengua de signos que se utiliza en Tanzania y, en concreto, analizar su estructura lineal y sintáctica. El fin que se persigue mediante el conocimiento y la conciencia del orden de los elementos de una lengua es la plena comprensión de su significado; esbozando la función de cada uno de los elementos, de modo que se pueda reconocer el sujeto, el objeto y el verbo de la construcción oracional. De esta manera, será posible profundizar en las estrategias comunicativas y, consiguientemente, en el conocimiento cultural de las personas que las utilizan. Para trazar una línea general sobre la construcción oracional, es necesario analizar en detalle las producciones de hablantes nativos de esta lengua. Para ello, se han seleccionado un total de 26 sujetos sordos signantes, de los cuales 18 son niños o adolescentes y 8 son adultos. Los datos se han recogido en el seno de una comunidad específica de signantes, residentes en la región de Arusha, en el norte del país. Mediante el análisis de los enunciados producidos por los signantes, se han recogido datos suficientes para poder comentar el uso de la lengua por parte de una comunidad en la que aún no está normativizada. De hecho, el gobierno tanzano no permite la protección de esta lengua minoritaria, que ocupa un lugar secundario con respecto a las dos lenguas oficiales del país, el swahili y el inglés, e incluso con respecto a las demás lenguas minoritarias de las comunidades presentes en el territorio, como las de los masai, wazaramo, wagogo, kamba, samba, chaga y haya, por citar sólo algunas. La presencia y la variedad cultural de este territorio no permite realizar investigaciones lingüísticas sustanciales sobre las distintas lenguas comunitarias. De hecho, la escasa bibliografía sobre el lenguaje de signos en un país en vías de desarrollo como Tanzania ha dificultado su observación, lo que exige una investigación más profunda y la comparación con las demás comunidades que viven en el territorio.

La seguente ricerca si propone di investigare la lingua dei segni che viene utilizzata nel territorio della Tanzania e, nello specifico, di analizzare l’ordine lineare e la struttura sintattica della stessa. Lo scopo della conoscenza e della consapevolezza dell’ordine degli elementi di una lingua è quello di comprenderne a pieno il significato, delineando il ruolo dei singoli elementi, affinché si possa riconoscere il soggetto, l’oggetto e il verbo che fanno parte del costrutto frasale. Grazie a ciò, è possibile approfondire la comunicazione e la conseguente conoscenza culturale del popolo che ne fa uso. Affinché venga delineata una linea generale sulla costruzione frasale, è necessario analizzare nel dettaglio le produzioni di chi usufruisce di questa lingua fin dall’età natale. A tal fine, sono stati selezionati in tutto 26 soggetti sordi segnanti, di cui 18 sono bambini e ragazzi e 8 sono adulti. I dati raccolti prendono in considerazione una specifica comunità di segnanti, residenti nella regione di Arusha, nell’area settentrionale del paese. Analizzando le produzioni degli enunciati prodotte dai segnanti, sono stati raccolti dati sufficienti per poter commentare l’uso della lingua da parte di una comunità in cui essa non è ancora standardizzata. Infatti, il governo tanzaniano non permette la tutela di questa lingua minoritaria, che passa in secondo piano rispetto alle due lingue ufficiali del paese, lo swahili e l’inglese, e addirittura anche rispetto alle altre lingue minoritarie delle comunità presenti sul territorio quali, per citarne alcune, quelle dei maasai, dei wazaramo, dei wagogo, dei kamba, dei samba, dei chaga, degli haya. La presenza e la varietà culturale di questo territorio non permette di delineare delle ricerche linguistiche sostanziali sulle varie lingue comunitarie. Infatti, la scarsa letteratura sulla lingua dei segni in un paese sottosviluppato come la Tanzania ha reso faticosa l’osservazione della stessa, la quale necessita di ulteriori investigazioni e confronti con le altre comunità residenti nel territorio.

LUGHA YA ALAMA TANZANIA - LINGUA DEI SEGNI DELLA TANZANIA Analisi dell’ordine lineare della lingua dei segni della Tanzania (LAT)

PASUT, DANIELA
2023/2024

Abstract

La presente investigación pretende explorar la lengua de signos que se utiliza en Tanzania y, en concreto, analizar su estructura lineal y sintáctica. El fin que se persigue mediante el conocimiento y la conciencia del orden de los elementos de una lengua es la plena comprensión de su significado; esbozando la función de cada uno de los elementos, de modo que se pueda reconocer el sujeto, el objeto y el verbo de la construcción oracional. De esta manera, será posible profundizar en las estrategias comunicativas y, consiguientemente, en el conocimiento cultural de las personas que las utilizan. Para trazar una línea general sobre la construcción oracional, es necesario analizar en detalle las producciones de hablantes nativos de esta lengua. Para ello, se han seleccionado un total de 26 sujetos sordos signantes, de los cuales 18 son niños o adolescentes y 8 son adultos. Los datos se han recogido en el seno de una comunidad específica de signantes, residentes en la región de Arusha, en el norte del país. Mediante el análisis de los enunciados producidos por los signantes, se han recogido datos suficientes para poder comentar el uso de la lengua por parte de una comunidad en la que aún no está normativizada. De hecho, el gobierno tanzano no permite la protección de esta lengua minoritaria, que ocupa un lugar secundario con respecto a las dos lenguas oficiales del país, el swahili y el inglés, e incluso con respecto a las demás lenguas minoritarias de las comunidades presentes en el territorio, como las de los masai, wazaramo, wagogo, kamba, samba, chaga y haya, por citar sólo algunas. La presencia y la variedad cultural de este territorio no permite realizar investigaciones lingüísticas sustanciales sobre las distintas lenguas comunitarias. De hecho, la escasa bibliografía sobre el lenguaje de signos en un país en vías de desarrollo como Tanzania ha dificultado su observación, lo que exige una investigación más profunda y la comparación con las demás comunidades que viven en el territorio.
2023
La seguente ricerca si propone di investigare la lingua dei segni che viene utilizzata nel territorio della Tanzania e, nello specifico, di analizzare l’ordine lineare e la struttura sintattica della stessa. Lo scopo della conoscenza e della consapevolezza dell’ordine degli elementi di una lingua è quello di comprenderne a pieno il significato, delineando il ruolo dei singoli elementi, affinché si possa riconoscere il soggetto, l’oggetto e il verbo che fanno parte del costrutto frasale. Grazie a ciò, è possibile approfondire la comunicazione e la conseguente conoscenza culturale del popolo che ne fa uso. Affinché venga delineata una linea generale sulla costruzione frasale, è necessario analizzare nel dettaglio le produzioni di chi usufruisce di questa lingua fin dall’età natale. A tal fine, sono stati selezionati in tutto 26 soggetti sordi segnanti, di cui 18 sono bambini e ragazzi e 8 sono adulti. I dati raccolti prendono in considerazione una specifica comunità di segnanti, residenti nella regione di Arusha, nell’area settentrionale del paese. Analizzando le produzioni degli enunciati prodotte dai segnanti, sono stati raccolti dati sufficienti per poter commentare l’uso della lingua da parte di una comunità in cui essa non è ancora standardizzata. Infatti, il governo tanzaniano non permette la tutela di questa lingua minoritaria, che passa in secondo piano rispetto alle due lingue ufficiali del paese, lo swahili e l’inglese, e addirittura anche rispetto alle altre lingue minoritarie delle comunità presenti sul territorio quali, per citarne alcune, quelle dei maasai, dei wazaramo, dei wagogo, dei kamba, dei samba, dei chaga, degli haya. La presenza e la varietà culturale di questo territorio non permette di delineare delle ricerche linguistiche sostanziali sulle varie lingue comunitarie. Infatti, la scarsa letteratura sulla lingua dei segni in un paese sottosviluppato come la Tanzania ha reso faticosa l’osservazione della stessa, la quale necessita di ulteriori investigazioni e confronti con le altre comunità residenti nel territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/24413