Il bioetanolo è uno dei più noti biocarburanti attualmente presenti sul mercato. La sua produzione avviene mediante processi di fermentazione di biomasse ad alto contenuto zuccherino, in molti casi coltivate a tale scopo. In questo lavoro di tesi è stata studiata la produzione di bioetanolo, a partire da una coltura pura di Saccharomyces cerevisiae, utilizzando, come substrato zuccherino, una matrice di scarto, ovvero la melassa prodotta dalla lavorazione della barbabietola, non sottoposta a sterilizzazione. I test sono stati condotti in scala di laboratorio, sia in reattori discontinui (Batch), con biomassa sospesa, che in reattori alimentati in continuo, con biomassa immobilizzata. Nelle prove ad alimentazione continua sono state testate diverse condizioni operative, variando parametri quali tempo di residenza idraulica (HRT), ossigenazione e carico di azoto, al fine di valutare la produttività del bioetanolo e la presenza di acidi grassi volatili (VFA), indicativa dell’attività batterica fermentativa indesiderata

Produzione di bioetanolo da melassa di barbabietola con Saccharomyces immobilizzato

Perin, Ares
2024/2025

Abstract

Il bioetanolo è uno dei più noti biocarburanti attualmente presenti sul mercato. La sua produzione avviene mediante processi di fermentazione di biomasse ad alto contenuto zuccherino, in molti casi coltivate a tale scopo. In questo lavoro di tesi è stata studiata la produzione di bioetanolo, a partire da una coltura pura di Saccharomyces cerevisiae, utilizzando, come substrato zuccherino, una matrice di scarto, ovvero la melassa prodotta dalla lavorazione della barbabietola, non sottoposta a sterilizzazione. I test sono stati condotti in scala di laboratorio, sia in reattori discontinui (Batch), con biomassa sospesa, che in reattori alimentati in continuo, con biomassa immobilizzata. Nelle prove ad alimentazione continua sono state testate diverse condizioni operative, variando parametri quali tempo di residenza idraulica (HRT), ossigenazione e carico di azoto, al fine di valutare la produttività del bioetanolo e la presenza di acidi grassi volatili (VFA), indicativa dell’attività batterica fermentativa indesiderata
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