La tesi si propone di sviluppare il concetto di "nonumento", definito da Andrea Pinotti nell’omonimo libro, “Nonumento. Un paradosso della memoria” (2023), riprendendo il termine coniato da Gordon-Matta Clark, ossia "non-u-ment" e "non-u-mental", con cui l’artista intese un atteggiamento negativo nei confronti del memoriale e del passato. Il primo capitolo, in particolare, analizza l’evoluzione del monumento e la sua crisi, in risposta alla quale vengono considerate le pratiche legate alla cancel culture e quelle “nonumentali” che, tramite la creazione di contro-monumenti, dialogano criticamente con i monumenti stessi, ponendone in accusa il legame con la storia coloniale europea. Nei successivi due capitoli, si considerano due esempi paradigmatici di “nonumenti performativi”: il primo, “Two undiscovered amerindians visit the west”, performance realizzata nel 1992 da Coco Fusco e Guillermo Gómez-Peña; il secondo, “Monumento series”, una serie di performance eseguite da Carlos Martiel a partire dal 2021, in cui l’artista incorpora l’antimonumento. Le performance prese in esame, infatti, si relazionano con gli spazi della narrazione egemonica e, nel farlo, ne rivelano le increspature, aprendo un dialogo critico sulla condizione di marginalizzazione cui sono costretti tutti quei corpi non rientranti nella rigida norma occidentale.
Pratiche “nonumentali” per disvelare il reale: “two undiscovered amerindians visit the west” e “Monumento series”
Stievano, Elisabetta
2024/2025
Abstract
La tesi si propone di sviluppare il concetto di "nonumento", definito da Andrea Pinotti nell’omonimo libro, “Nonumento. Un paradosso della memoria” (2023), riprendendo il termine coniato da Gordon-Matta Clark, ossia "non-u-ment" e "non-u-mental", con cui l’artista intese un atteggiamento negativo nei confronti del memoriale e del passato. Il primo capitolo, in particolare, analizza l’evoluzione del monumento e la sua crisi, in risposta alla quale vengono considerate le pratiche legate alla cancel culture e quelle “nonumentali” che, tramite la creazione di contro-monumenti, dialogano criticamente con i monumenti stessi, ponendone in accusa il legame con la storia coloniale europea. Nei successivi due capitoli, si considerano due esempi paradigmatici di “nonumenti performativi”: il primo, “Two undiscovered amerindians visit the west”, performance realizzata nel 1992 da Coco Fusco e Guillermo Gómez-Peña; il secondo, “Monumento series”, una serie di performance eseguite da Carlos Martiel a partire dal 2021, in cui l’artista incorpora l’antimonumento. Le performance prese in esame, infatti, si relazionano con gli spazi della narrazione egemonica e, nel farlo, ne rivelano le increspature, aprendo un dialogo critico sulla condizione di marginalizzazione cui sono costretti tutti quei corpi non rientranti nella rigida norma occidentale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/23985