Il presente elaborato esamina i temi dell'inclusione e dell'integrazione sociale all'interno delle istituzioni museali, con particolare attenzione alle categorie di pubblico tradizionalmente considerate "svantaggiate", come persone con disabilità fisica e intellettiva, stranieri, anziani e individui in condizioni economiche precarie. Partendo da un'analisi storica della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, che per la prima volta sancì l'uguaglianza di tutti gli individui, senza distinzione di alcun genere, la tesi si concentra su due casi studio propri del territorio veneto: il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna e il Museo Nazionale Atestino. Attraverso un'analisi dettagliata delle iniziative promosse dai precedenti musei a partire dagli anni Duemila, l'elaborato evidenzia come, sebbene vi sia un impegno crescente verso l'integrazione sociale, permangano significative lacune, in particolare riguardo l'accesso alle collezioni per le persone in stato di povertà, come nel caso del Museo di Montebelluna, il quale non ha mai promosso un’iniziativa dedicata a questo target di potenziali fruitori. La ricerca si propone di dimostrare che, nonostante i progressi compiuti, il cammino verso una piena attuazione dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è ancora lungo e richiede ulteriori sforzi per garantire un'accessibilità museale realmente inclusiva.

L'inclusione delle categorie "svantaggiate" di pubblico in Italia: le iniziative attuate dal Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna e dal Museo Nazionale Atestino.

Scarpa, Maddalena
2024/2025

Abstract

Il presente elaborato esamina i temi dell'inclusione e dell'integrazione sociale all'interno delle istituzioni museali, con particolare attenzione alle categorie di pubblico tradizionalmente considerate "svantaggiate", come persone con disabilità fisica e intellettiva, stranieri, anziani e individui in condizioni economiche precarie. Partendo da un'analisi storica della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, che per la prima volta sancì l'uguaglianza di tutti gli individui, senza distinzione di alcun genere, la tesi si concentra su due casi studio propri del territorio veneto: il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna e il Museo Nazionale Atestino. Attraverso un'analisi dettagliata delle iniziative promosse dai precedenti musei a partire dagli anni Duemila, l'elaborato evidenzia come, sebbene vi sia un impegno crescente verso l'integrazione sociale, permangano significative lacune, in particolare riguardo l'accesso alle collezioni per le persone in stato di povertà, come nel caso del Museo di Montebelluna, il quale non ha mai promosso un’iniziativa dedicata a questo target di potenziali fruitori. La ricerca si propone di dimostrare che, nonostante i progressi compiuti, il cammino verso una piena attuazione dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è ancora lungo e richiede ulteriori sforzi per garantire un'accessibilità museale realmente inclusiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/23584