La presente tesi si propone di analizzare Recycling Beauty, mostra curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola con Denise La Monica, presso Fondazione Prada a Milano (2022-2023) La mostra presenta una serie di nuclei di opere che esplorano il tema del reimpiego di antichità in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco, da diverse prospettive. L’invito curatoriale a “considerare il passato non solo come un’eredità, ma come un elemento vitale in grado di incidere su presente e futuro” conduce a una riflessione sul rapporto del patrimonio esposto con la contemporaneità; in particolare, l’inserimento del manufatto antico in un contesto caratterizzato da distanza storica e narrativa comporta l’inevitabile emergere di alcune problematiche comunicative ed educative. Si desidera osservare la coesistenza di diversi significati e linguaggi come manifestazione della convivenza di diverse temporalità e di diverse identità culturali: quali sono le difficoltà nella comunicazione e nella valorizzazione di un manufatto antico e quali sono i diversi significati e valori di cui esso è intriso? Quali sono le condizioni in cui il pubblico si trova ad interagire con il patrimonio? In che modo l’allestimento può influire su queste dinamiche? Si desidera rispondere a questi interrogativi, mantenendo costante il riferimento da un lato alle dichiarazioni curatoriali, dall’altro ai fondamenti teorici delle discipline museografiche e museologiche.
Comunicare l'antico nel contemporaneo. La mostra Recycling Beauty come caso di studio.
Barile, Veronica
2024/2025
Abstract
La presente tesi si propone di analizzare Recycling Beauty, mostra curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola con Denise La Monica, presso Fondazione Prada a Milano (2022-2023) La mostra presenta una serie di nuclei di opere che esplorano il tema del reimpiego di antichità in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco, da diverse prospettive. L’invito curatoriale a “considerare il passato non solo come un’eredità, ma come un elemento vitale in grado di incidere su presente e futuro” conduce a una riflessione sul rapporto del patrimonio esposto con la contemporaneità; in particolare, l’inserimento del manufatto antico in un contesto caratterizzato da distanza storica e narrativa comporta l’inevitabile emergere di alcune problematiche comunicative ed educative. Si desidera osservare la coesistenza di diversi significati e linguaggi come manifestazione della convivenza di diverse temporalità e di diverse identità culturali: quali sono le difficoltà nella comunicazione e nella valorizzazione di un manufatto antico e quali sono i diversi significati e valori di cui esso è intriso? Quali sono le condizioni in cui il pubblico si trova ad interagire con il patrimonio? In che modo l’allestimento può influire su queste dinamiche? Si desidera rispondere a questi interrogativi, mantenendo costante il riferimento da un lato alle dichiarazioni curatoriali, dall’altro ai fondamenti teorici delle discipline museografiche e museologiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/23213