Lo scopo di questo elaborato è quello di evidenziare le potenzialità dell’uso della fibra e del tessuto nell’arte contemporanea come strumento di attivismo per affrontare i problemi della nostra condizione umana, attraverso intersezioni ricche e significative fra femminismi, discorsi post-coloniali ed ecologia. Il primo capitolo ripercorre la storia medium tessile, considerando le dinamiche socioculturali che hanno portato alla sua categorizzazione come attività artigianale prettamente domestica, decorativa e femminile, e alla sua rivalutazione come mezzo di espressione artistica nel corso del XIX e XX secolo culminata nello sviluppo della Fiber-Art, e come forma di attivismo tra gli anni ’90 e 2000 con le tendenze del Craftivism e Textile-Activism. Nel secondo capitolo vengono prese in esame pratiche artistiche femministe che sfruttano il medium tessile per sovvertire gli stereotipi di genere relativi a lavoro domestico, comportamento sessuale, diritti riproduttivi e piacere femminile. Il terzo capitolo concerne l’uso espressivo del tessuto come strumento per creare narrazioni identitarie resilienti, sfidando le dinamiche di potere che hanno storicamente emarginato le culture extra-occidentali e contestando regimi geopolitici oppressivi. Infine, il quarto capitolo riguarda le opere di Fiber-art che mettono in luce preoccupazioni relative all’inquinamento, al cambiamento climatico, alla distruzione degli ecosistemi, e incoraggiano l’adozione di stili di vita ecosostenibili
Ricucire ai Margini: La Fiber-Art come forma di Attivismo tra Femminismi, Discorsi Post-Coloniali ed Ecologia
Bassetto, Eva
2024/2025
Abstract
Lo scopo di questo elaborato è quello di evidenziare le potenzialità dell’uso della fibra e del tessuto nell’arte contemporanea come strumento di attivismo per affrontare i problemi della nostra condizione umana, attraverso intersezioni ricche e significative fra femminismi, discorsi post-coloniali ed ecologia. Il primo capitolo ripercorre la storia medium tessile, considerando le dinamiche socioculturali che hanno portato alla sua categorizzazione come attività artigianale prettamente domestica, decorativa e femminile, e alla sua rivalutazione come mezzo di espressione artistica nel corso del XIX e XX secolo culminata nello sviluppo della Fiber-Art, e come forma di attivismo tra gli anni ’90 e 2000 con le tendenze del Craftivism e Textile-Activism. Nel secondo capitolo vengono prese in esame pratiche artistiche femministe che sfruttano il medium tessile per sovvertire gli stereotipi di genere relativi a lavoro domestico, comportamento sessuale, diritti riproduttivi e piacere femminile. Il terzo capitolo concerne l’uso espressivo del tessuto come strumento per creare narrazioni identitarie resilienti, sfidando le dinamiche di potere che hanno storicamente emarginato le culture extra-occidentali e contestando regimi geopolitici oppressivi. Infine, il quarto capitolo riguarda le opere di Fiber-art che mettono in luce preoccupazioni relative all’inquinamento, al cambiamento climatico, alla distruzione degli ecosistemi, e incoraggiano l’adozione di stili di vita ecosostenibiliFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/23205