Questa tesi affronta il tema dell’evoluzione della politica di sicurezza giapponese e i rapporti con l’identità pacifista del Giappone con particolare riferimento alle amministrazioni Shinzo Abe e Fumio Kishida. Il primo capitolo riassume brevemente gli eventi che hanno portato alla nascita della cultura pacifista del Giappone domandandosi se questo pacifismo sia autentico; concludendo che le scelte pacifiste della dottrina Yoshida furono un calcolo strategico piuttosto che la realizzazione di un ideale pacifista. Il secondo capitolo elenca le prime riforme alla politica di sicurezza per dimostrare che l’amministrazione Abe a sì rivoluzionato il Giappone dal punto di vista della difesa ma lo ha fatto partendo da basi ideologiche costruite dalle precedenti amministrazioni. Proseguendo, il terzo capitolo affronta le riforme di Abe e Kishida che hanno portato all’abbandono della dottrina Yoshida e ad una rivoluzione nell’identità della politica di sicurezza giapponese. Successivamente, il quarto capitolo porta un’analisi dell’operato di Abe e di Kishida sotto la lente della teoria delle relazioni internazionali e degli studi sul pacifismo, contestando alcune pretese pacifiste che i due capi di governo hanno più volte espresso e concludendo che nelle politiche dei due primi ministri il pacifismo non è il modus operandi principale. Infine, l’ultimo capitolo verte su due dei maggiori casi di opposizione pacifista ai alle amministrazioni di Abe e Kishida: il Science Council of Japan (SCJ) e gli abitanti della prefettura di Okinawa.

L’EVOLUZIONE DELLA POLITICA DI SICUREZZA DEL GIAPPONE E IL PACIFISMO: UN’ANALISI CRITICA DELLE AMMINISTRAZIONI DI SHINZO ABE E FUMIO KISHIDA

Bertuccelli, Arturo
2024/2025

Abstract

Questa tesi affronta il tema dell’evoluzione della politica di sicurezza giapponese e i rapporti con l’identità pacifista del Giappone con particolare riferimento alle amministrazioni Shinzo Abe e Fumio Kishida. Il primo capitolo riassume brevemente gli eventi che hanno portato alla nascita della cultura pacifista del Giappone domandandosi se questo pacifismo sia autentico; concludendo che le scelte pacifiste della dottrina Yoshida furono un calcolo strategico piuttosto che la realizzazione di un ideale pacifista. Il secondo capitolo elenca le prime riforme alla politica di sicurezza per dimostrare che l’amministrazione Abe a sì rivoluzionato il Giappone dal punto di vista della difesa ma lo ha fatto partendo da basi ideologiche costruite dalle precedenti amministrazioni. Proseguendo, il terzo capitolo affronta le riforme di Abe e Kishida che hanno portato all’abbandono della dottrina Yoshida e ad una rivoluzione nell’identità della politica di sicurezza giapponese. Successivamente, il quarto capitolo porta un’analisi dell’operato di Abe e di Kishida sotto la lente della teoria delle relazioni internazionali e degli studi sul pacifismo, contestando alcune pretese pacifiste che i due capi di governo hanno più volte espresso e concludendo che nelle politiche dei due primi ministri il pacifismo non è il modus operandi principale. Infine, l’ultimo capitolo verte su due dei maggiori casi di opposizione pacifista ai alle amministrazioni di Abe e Kishida: il Science Council of Japan (SCJ) e gli abitanti della prefettura di Okinawa.
2024-10-21
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/23187