Abstract La tesi mira a descrivere e a mettere in rapporto tra loro due luoghi del saper fare artigiano della cantieristica navale minore veneziana grazie ad incontri ravvicinati con alcuni dei protagonisti della produzione di imbarcazioni tipiche. Lo squero Tramontin agli Ognissanti e il laboratorio di Paolo Rusca a Castello in campo de le gorne costituiscono gli scenari principali delle etnografie raccolte sul campo. Grazie ad un’analisi visiva dei due spazi, la ricerca, ha permesso una più approfondita ricerca di questi due luoghi del saper fare artigiano veneziano. Partendo da riflessioni proprie dell’antropologia dei sensi in merito al paesaggio lagunare, si cercherà, descrivendo la nascita dell’ecosistema lagunare, di esplicitare i rapporti vicarianti che esistono tra la laguna e le imbarcazioni che solcano le sue acque. Il rapporto tra passato e presente nella storia della cantieristica e la trasmissione delle conoscenze incorporate del saper fare artigiano è stato descritto e analizzato grazie a interviste a Gregorio Magnifichi (1996), neo assunto apprendista squerariol e Paolo Rusca (1945) autocostruttore di imbarcazioni al terzo tradizionali, durante un periodo di ricerca di 4 mesi tra lo squero e il laboratorio privato. Le modalità di apprendimento delle tecniche di costruzione, il posizionamento delle due diverse realtà all’interno del tessuto sociale veneziano e le motivazioni degli intervistati hanno permesso infine delle riflessioni più generali riguardanti il cambiamento del mondo del lavoro manuale e delle imbarcazioni nel corso degli anni.

Riflessi d'acqua e tradizioni. Per un'analisi dell'artigianato nella cantieristica navale minore a Venezia.

Rusca, Nicolò
2024/2025

Abstract

Abstract La tesi mira a descrivere e a mettere in rapporto tra loro due luoghi del saper fare artigiano della cantieristica navale minore veneziana grazie ad incontri ravvicinati con alcuni dei protagonisti della produzione di imbarcazioni tipiche. Lo squero Tramontin agli Ognissanti e il laboratorio di Paolo Rusca a Castello in campo de le gorne costituiscono gli scenari principali delle etnografie raccolte sul campo. Grazie ad un’analisi visiva dei due spazi, la ricerca, ha permesso una più approfondita ricerca di questi due luoghi del saper fare artigiano veneziano. Partendo da riflessioni proprie dell’antropologia dei sensi in merito al paesaggio lagunare, si cercherà, descrivendo la nascita dell’ecosistema lagunare, di esplicitare i rapporti vicarianti che esistono tra la laguna e le imbarcazioni che solcano le sue acque. Il rapporto tra passato e presente nella storia della cantieristica e la trasmissione delle conoscenze incorporate del saper fare artigiano è stato descritto e analizzato grazie a interviste a Gregorio Magnifichi (1996), neo assunto apprendista squerariol e Paolo Rusca (1945) autocostruttore di imbarcazioni al terzo tradizionali, durante un periodo di ricerca di 4 mesi tra lo squero e il laboratorio privato. Le modalità di apprendimento delle tecniche di costruzione, il posizionamento delle due diverse realtà all’interno del tessuto sociale veneziano e le motivazioni degli intervistati hanno permesso infine delle riflessioni più generali riguardanti il cambiamento del mondo del lavoro manuale e delle imbarcazioni nel corso degli anni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/23037