Mi sono proposta di realizzare nella mia tesi di Laurea magistrale una catalogazione delle oreficerie istriane. Per il mio lavoro seguirò la traccia delle fotografie conservate nella Fototeca Antonio Morassi, presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali di Ca' Foscari, dove nella sezione “Varie”, buste VIII, IX e X, sono presenti delle fotografie che vennero scattate nel lustro d’anni in cui Antonio Morassi fu soprintendente a Trieste per le Belle Arti (1920-25). Lo storico dell’arte promosse infatti una campagna fotografica a tappeto dei beni mobili e immobili dei territori istriani, che erano allora appena stati annessi al Regno d’Italia, il progetto assunse il valore di un vero e proprio censimento della cultura artistica e dell’identità di quei luoghi. Nella prima parte della tesi mi soffermo ad analizzare la figura di Antonio Morassi come storico dell’arte, docente e soprintendente. Colgo inoltre l’occasione di questa tesi per sottolineare l’importanza dell’archivio Morassi come strumento scientifico, ripercorrendo le operazioni di lavoro e studio che l’hanno coinvolto. La seconda parte della mia tesi è strutturata come un catalogo, le oreficerie sono studiate in schede nelle quali offro una lettura storico-critica del pezzo, riferimenti iconografici aggiornati e bibliografia scientifica.

Catalogo di oreficerie istriane. Considerazioni partendo dalle fotografie della Fototeca Antonio Morassi a Ca' Foscari.

Marangoni, Beatrice
2014/2015

Abstract

Mi sono proposta di realizzare nella mia tesi di Laurea magistrale una catalogazione delle oreficerie istriane. Per il mio lavoro seguirò la traccia delle fotografie conservate nella Fototeca Antonio Morassi, presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali di Ca' Foscari, dove nella sezione “Varie”, buste VIII, IX e X, sono presenti delle fotografie che vennero scattate nel lustro d’anni in cui Antonio Morassi fu soprintendente a Trieste per le Belle Arti (1920-25). Lo storico dell’arte promosse infatti una campagna fotografica a tappeto dei beni mobili e immobili dei territori istriani, che erano allora appena stati annessi al Regno d’Italia, il progetto assunse il valore di un vero e proprio censimento della cultura artistica e dell’identità di quei luoghi. Nella prima parte della tesi mi soffermo ad analizzare la figura di Antonio Morassi come storico dell’arte, docente e soprintendente. Colgo inoltre l’occasione di questa tesi per sottolineare l’importanza dell’archivio Morassi come strumento scientifico, ripercorrendo le operazioni di lavoro e studio che l’hanno coinvolto. La seconda parte della mia tesi è strutturata come un catalogo, le oreficerie sono studiate in schede nelle quali offro una lettura storico-critica del pezzo, riferimenti iconografici aggiornati e bibliografia scientifica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/22535