Il presente elaborato mira a fare luce su otto disegni facenti anticamente parte della collezione bresciana di Paolo Tosio, attribuibili a Carlo Lasinio e raffiguranti alcuni affreschi tre e quattrocenteschi del Camposanto pisano. Si è ritenuto necessario non limitarsi a un’analisi prettamente artistica delle prove grafiche in questione, ma procedere con una più ampia contestualizzazione storiografica, collezionistica, museologica e culturale. Dunque, dopo aver delineato il fervore che nel secondo Settecento sancì il recupero della produzione dei primi maestri dell’arte, si è posta l’attenzione sulla raccolta le Pitture a fresco del Campo Santo di Pisa, celebre impresa incisoria di Carlo Lasinio del 1812, necessaria per approcciarsi agli otto disegni bresciani proprio in virtù dell’identità dei soggetti tradotti e dell’autore. Prima di procedere con la sistematica analisi delle prove grafiche, è stata interrogata la realtà bresciana tra il XVIII e XIX secolo, al fine di capire se essa determinò la presenza di tali disegni in una collezione locale di inizio Ottocento. Ci si è chiesti infine se gli otto disegni fossero coerenti ai successivi sviluppi della collezione di Paolo Tosio o se invece vadano considerati come un caso a sé stante di interesse per l’arte antica.
I disegni di Carlo Lasinio nella collezione di Paolo Tosio. Storia e committenza di un «lavoro sorprendente»
Paletti, Giulia
2018/2019
Abstract
Il presente elaborato mira a fare luce su otto disegni facenti anticamente parte della collezione bresciana di Paolo Tosio, attribuibili a Carlo Lasinio e raffiguranti alcuni affreschi tre e quattrocenteschi del Camposanto pisano. Si è ritenuto necessario non limitarsi a un’analisi prettamente artistica delle prove grafiche in questione, ma procedere con una più ampia contestualizzazione storiografica, collezionistica, museologica e culturale. Dunque, dopo aver delineato il fervore che nel secondo Settecento sancì il recupero della produzione dei primi maestri dell’arte, si è posta l’attenzione sulla raccolta le Pitture a fresco del Campo Santo di Pisa, celebre impresa incisoria di Carlo Lasinio del 1812, necessaria per approcciarsi agli otto disegni bresciani proprio in virtù dell’identità dei soggetti tradotti e dell’autore. Prima di procedere con la sistematica analisi delle prove grafiche, è stata interrogata la realtà bresciana tra il XVIII e XIX secolo, al fine di capire se essa determinò la presenza di tali disegni in una collezione locale di inizio Ottocento. Ci si è chiesti infine se gli otto disegni fossero coerenti ai successivi sviluppi della collezione di Paolo Tosio o se invece vadano considerati come un caso a sé stante di interesse per l’arte antica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/22424